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Carrara: Difende il diritto al lavoro, condannata al pagamento di 2.500 euro. Solidarietà a Gina!

LA NOSTRA SOLIDARIETÀ A GINA DE ANGELI, COMPAGNA.

Il 10 Giugno 2013, un presidio organizzato a Carrara dalle lavoratrici della Dussman Service contro i ripetuti tagli al personale, si trasformò in un corteo spontaneo che arrivò sotto il palazzo comunale, pretendendo che il sindaco prendesse una posizione sulla vicenda.

La lotta delle lavoratrici venne appoggiata e sostenuta da molte organizzazioni, tra le quali il “Collettivo S.O.S. Sanità” di Massa-Carrara, uno tra i pochi collettivi della nostra zona che solidarizza realmente con i lavoratori e le lavoratrici, lottando quotidianamente a fianco di questi.

A quasi 3 anni da queste mobilitazioni, che si sono concluse, tra l’altro, con la vittoria delle lavoratrici nell’Ottobre 2015, ecco che la repressione torna a bussare alla porta di chi, ogni giorno, si schiera a fianco degli sfruttati nella lotta contro gli sfruttatori.

Gina de Angeli, compagna, militante del “Collettivo SOS” e lavoratrice della sanità è stata infatti colpita da un decreto penale di condanna da 2.500 € (in alternativa alla pena di 10 giorni di carcere) per aver istigato le lavoratrici Dussman a dirigersi in corteo verso il palazzo comunale.

Vediamo che anche in questo caso, lo stato borghese, utilizzando la repressione, cerca di isolare e frammentare le varie esperienze di lotta che crescono e si sviluppano nei territori. Scegliendo infatti di denunciare solamente una compagna che fa da anni militanza politica, si cerca in tutti i modi di dividere una lotta e di assegnare determinati ruoli all’interno di essa: da una parte, un gruppo di lavoratrici anonime e non in grado di ragionare politicamente, dall’altro un gruppo di “estremisti” che istigano queste a compiere gesti illegali e criminosi.

Ogni volta che infatti alcune lotte iniziano a crescere, a rafforzarsi e ad unirsi con altre lotte, ecco che la repressione cerca di contrastarle colpendo i compagni e le compagne che le praticano, cercando di creare la solita contrapposizione tra “buoni” e “cattivi”.

Fortunatamente conosciamo molto bene Gina. Abbiamo attraversato insieme a lei numerose lotte e abbiamo avuto modo di confrontarci con lei in molte occasioni. Sappiamo con certezza che non sarà certo un decreto penale emesso da un tribunale infame a fermare Gina e la sua militanza assidua, determinata e generosa.

Invitiamo tutti e tutte i/le solidali a far conoscere la vicenda di Gina e a fare muro comune contro la repressione che quotidianamente colpisce chi lotta per cambiare questa società.

Perchè “chi lotta non va mai abbandonato” non è soltanto uno slogan da scandire ai cortei o da scrivere sui muri. “Chi lotta non va mai abbandonato” è una pratica politica che ognuno di noi deve fare propria, facendo davvero in modo che nessun compagno si senta mai solo di fronte alla repressione.

Solidarietà a Gina!

C.S.O.A. Casa Rossa – MS

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