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Petizione per il divieto di utilizzo dei gas Cs alle forze dell’ordine

I cittadini fimatari chiedono l’abrogazione dell’Art. 12 comma 2 D.P.R. 359/1991, qui di seguito riportato:

“Comma 2. Gli artifici sfollagente si distinguono in artifici per lancio a mano e artifici per lancio con idoneo dispositivo o con arma lunga. Entrambi sono costituiti da un involucro contenente una miscela di CS o agenti similari, ad effetto neutralizzante reversibile. ”

In quanto, come dimostrato da studi approfonditi, l’effetto di tale gas è estremamente dannoso per la salute e tutt’altro che reversibile sia per l’uomo che per l’ambiente.
Tratto dal dossier “Genova” per gentile concessione dello studio legale Canestrini:
I. DOCUMENTAZIONE SCIENTIFICA

L’accurato studio condotto dai Prof. Nicola Loprieno (Università di Pisa), Prof. Angelo Abbondandolo (Università di Genova e IST-Genova) e Dr. Silvia Viaggi (Università di Genova e IST-Genova) porta a concludere gli stessi che la documentazione di un’estesa serie di effetti mutageni genotossici positivi in vitro permette di classificare il CS quale “sostanza mutagena in vitro”, sostanza intrinsecamente dotata di mutagenicità, capace di indurre nel materiale genetico effetti genotossici/mutageni 2.

Ancora:

In conclusione il CS, sulla base degli studi effettuati, risulta capace di indurre in cellule di mammifero coltivate in vitro, in più sistemi cellulari differenti, ampiamente utilizzati nella moderna sperimentazione sulla mutagenicità/genotossicità:

EFFETTI MUTAGENI (a carico dei geni)

EFFETTI CLASTOGENI (a carico della struttura dei cromosomi)

EFFETTI ANEUGENICI (a carico del numero dei cromosomi)

EFFETTI GENOTOSSICI (a carico delle substrutture cromosomiche). 3



Il Dr. Edoardo Magnone della Facoltà di Scienze M.F.N. – Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’ Università degli Studi di Genova, in uno studio sulle evidenze sperimentali del CS, conclude – tra l’altro – che c’è da segnalare che i dati epidemiologici disponibili sono ancora carenti anche per quanto riguarda il potenziale dell’agente in funzione degli effetti polmonari, tumorali e riproduttivi di lunga durata. In questo senso, visti i primi risultati, la teratogenicità e la cangerogenità del composto utilizzato nei lacrimogeni non sono ritenuti effetti a lungo termine da escludere a priori e/o da sottovalutare.
I dati termodinamici sperimentali sulla stabilità termica del composto CS dimostrano che si originano 20 sostanze diverse tra una temperatura compresa tra i 300°C e 900°C. Inoltre il danno tossicologico è stato approfondito solo per il 40% delle sostanze emesse dal CS per decomposizione ad alta temperatura.
Il sinergismo tossicologico sia delle sostanze prodotte dalla decomposizione del CS puro che dalla presenza di di altri lacrimogeni (CN) dovrebbe essere approfondito e non aprioristicamente escluso. Infatti, dalla bibliografia raccolta non si nota nessun dato sulla tossicità nei confronti dell’uomo di miscele di gas lacrimogeni 4.

Continua lo stesso chimico Dr. Magnone:

viene dimostrata la conversione, mediante idrolisi, dell’agente CS a malononitrile e, successivamente convertito, nei tessuti, in acido cianidrico (HCN). (…) Alla luce dei dati sperimentali il CS può essere considerato, a tutti gli effetti, il precursore dell’HCN5.
Nello stesso senso, una associazione di medici indipendenti svizzeri chiamata VUA (Vereinigung unabhängiger Ärtztinnen und Ärtzte) già nel maggio 1996 chiedeva l’immediata messa al bando del gas lacrimogeno CS, denunciando il pericolo di lesioni della cornea, crisi cardiorespiratorie, edemi polmonari dall’esito letale in relazione alle esposizioni al gas CS6.
L’allergologo Dr. Mauro Baldassini, in uno studio sulla Fisiopatologia da CS che verrà depositato durante le indagini preliminari, statuisce che l’esposizione cronica (per cronicità si intende sia il contatto ripetuto con la sostanza che la permanenza prolungata per la scarsa biodegradabilità) può inoltre provocare anemia (cianmetaemoglobina) e danni cromosomiali con rischio oncogeno.
Ancora, la pubblicazione statunitense The Journal of the American Medical

Association nel 1989 (!) statuiva che:

From a toxicological perspective, there is a great need for epidemiologic and more laboratory research that would illuminate the full health consequences of exposure to tear gas compounds such as CS. The possibility of long-term health consequences such as tumor formation, reproductive effects, and pulmonary disease is especially disturbing in view of the multiple exposures sustained by demonstrators and non-demonstrators alike in some areas of civilian unrest 7.
Nell’identico senso di un rischio concreto per la salute nell’esposizione al gas CS, lo stesso Ministero Italiano della Sanità, in una circolare dell’Unità di Crisi ad alta priorità8, il 12 ottobre 2001 ha diffuso delle schede relative ad agenti chimici che potrebbero essere usati per aggressione bellica o terroristica, inserendo, fra gli altri, anche i gas lacrimogeni CN e CS fra tali agenti chimici.
La circolare, pur menzionando solamente i “danni transitori”, segnala – oltre a bruciore oculare, eritema palpebrale, blefarospasmo, congiuntivite, fotofobia, cecità temporanea, bruciore faringeo, eritemi e dermatiti bollose, ecc. – espressamente il “rischio di edema polmonare” consigliando ai Presidi Sanitari di attuare una terapia antisoffocante per i soggetti colpiti dagli attacchi terroristici condotti con tali gas 9.
Anche Amnesty International ha raccolto documentazione su decessi / lesioni irreversibili che sono riconducibili all’esposizione ai gas lacrimogeni 10:

In 1999 a report by the UK Police Complaints Authority revealed that in 40 per cent of the 135 cases reviewed, CS gas had not been used in self-defence, that is, contrary to guidelines. In 14 per cent of cases CS gas had been used on people already physically restrained by police officers; in four per cent

of cases the person had already been handcuffed. In addition, it was revealed that 75 per cent of police forces in the UK had drawn up their own “additional” guidelines and it was not at all clear whether these fell within the national guidelines. Surveys conducted in the UK on the effects of CS gas also raise serious concerns. One UK survey has shown that out of a sample of 34 people sprayed, only two recovered within the usual recovery period, while half were still suffering from symptoms more than a week later.
(…)

In Bolivia the indiscriminate use of tear gas by members of the Unidad Móvil de Patrullaje Rural (UMOPAR), Mobile Rural Patrol Unit, and the army to disperse mass demonstrations and strikes in El Chapare region between April and June 1998 left four people dead as a result of tear gas inhalation. Among the dead was Raul Diaz Camacho, a 16-month-old boy. At least five children were severely affected when tear gas canisters were thrown into the crowds in the towns of Villa Tunari and Los Yungas. A 10-year-old boy and a 17-year-old girl sustained head and facial injuries caused by the impact of tear gas canisters. In the town of Shinahota, several children were affected when gas canisters were thrown into the local school.



Note:

2 Cfr. infra nel presente Dossier, Proff. Loprieno, Abbondandolo, Viaggi MALONONITRILE – CS. DATI SULLA MUTAGENICITÀ. CAS No. 2698411 (0-CHLOROBENZALMALONONITRILE). Evidenziazione aggiunta.


3 Ibidem.


4 Cfr. infra, Dr. Magnone, 2-CLOROBENZILIDENEMALONONITRILE (CS):EVIDENZE SPERIMENTALI. Evidenziazione aggiunta.


5 Ibidem.


6 VUA, Protest gegen Züricher Polizeieinsatz vom 1.Mai 1996, sub www.vua.ch (cfr. Parte I).


7 Howard Hu, MD, MPH; Jonathan Fine, MD; Paul Epstein, MD, MPH; Karl Kelsey, MD, MOH; Preston Reynolds, MD, PhD; Bailus Walker, PhD, MPH, Tear Gas: Harassing Agent or Toxic Chemical Weapon?in The Journal of the American Medical Association, August 4, 1989, Vol. 262, No. 5. Per il documento integrale, cfr. infra, ma anche http://www.zarc.com/english/tear_gases/jamateargastoxic.html (visitato il 13 giugno 2002). Enfasi nel testo. [Le possibilità di conseguenze mediche a lungo termine, quali formazioni di tumori, effetti sull’apparato riproduttivo e malattie polmonari è particolarmente preoccupante, considerando l’esposizione alla quale vengono sottoposti dimostranti e non dimostranti in caso di operazioni di ordine pubblico, traduzione nostra.]


8 N.400.3 / 120.33/4545, allegata al presente Dossier sub (IV).


9 Idem, Direzione Generale della Prevenzione, Ufficio III / III, p.14.


10 Stopping the torture trade, Amnesty International Publication, London, 2001 (AI Index: ACT 40/002/2001), pp.9 ss. Cfr. infra nel presente Dossier (parte IV). Enfasi aggiunta.



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