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Veronena: Perquisizioni nelle case degli antifascisti

Comunicato stampa sulle perquisizioni avvenute il 22 maggio nelle case di alcune antifasciste e antifascisti

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La mattina del 22 maggio la polizia politica (digos) ha perquisito simultaneamente tre abitazioni di compagni, oltre alle case dei genitori, impiegando una quindicina di agenti con il pretesco di un’indagine per alcune scritte apparse sui muri di Veronena.

In una casa dove non c’era nessuno ad aprire, la polizia è entrata facendo intervenire i pompieri, che sono enrrati dalla finestra.

In un’altra casa, non trovando nulla di inerente all’indagine, hanno sequestrato una pistola giocattolo da collezione ad aria compressa, denunciando due pe.rsone per “possesso di arma    clandestina” (I).

In generale sono stati prelevati vestiti, adesivi, materiale informativo, bombolette ed un compu1er. Tre compagni sono stati trattenuti in quesiura per diverse ore, e fotosegnalati con prelievo delle impronte digitali.

Al di là del pretesto delle scritte, c’è la volontà della questura di frugare nelle vice dei compagni, di intimidirli e di dare un messaggio a tutti quelli che in questa città agiscono senza compromessi con istituzioni e polizia: a Verona non si deve muovere una foglia, tutto deve rimanere pacificato e chi rema contro va silenziosamente represso con la forza – come dimosrrano anche le recenti denunce indirizzate contro i picchetti dei magazzinieri di Rossetto.

Non è un caso che questa operazione muova i passi da farti accaduti in Veronetta. Un quartiere che chi governa questa città, in nome del decoro e dcIla sicurezza, da tempo vuole ripulire completamente dalla presenza di poveri, immigrati, ribelli.

Una zona in cui si susseguono rerate, sfratti, comrolli, che prendono di mira prevalentemente gli stranieri. Dove non a caso ha recentemente aperto una sede fascista che ugualmente si è proposta di cacciare ta “feccia dal quartiere”.

Sappiamo anche che sempre di più si assiste a un giro di vite simile a livello nazionale: qualche giorno prima a Padova un ragazzo ha subito la perquisizione della casa e ricevuto un foglio di via della durata di tre anni.

Non ci interessa sapere chi abbia fatto o non abbia fatto queste scritte.

Se l’accusa reale è quella di andare in direzione ostina.ca e contraria, ci riteniamo tutte e tutti colpevoli.

Le persone toccate da queste prepotenze non verranno lasciate sole come gli sbirri vorrebbero.

Vogliono calmare le acque, ma le stanno solo agitando.

Complici e solidali con gli indagati

Movimentandoci a Verona

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