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USA: Poliziotti sparano alle spalle e uccidono un afroamericano

Ad Atlanta, Rayshard Brooks, 27 anni, dormiva in un parcheggio di fronte a un fast food. Un video ha ripreso tutta la scena

Un 27enne afroamericano, Rayshard Brooks, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dagli agenti di polizia di Atlanta, in Georgia. I poliziotti lo avevano trovato mentre dormiva in per terra in un parcheggio davanti un fast food. Secondo il Georgia Bureau of Investigations, la polizia era stata chiamata sulla scena poco dopo le 22:30 perché la macchina di Brooks bloccava il traffico.

BROOKS SAREBBE RISULTATO positivo al test etilico e ha resistito all’arresto impossessandosi di un taser in dotazione ai poliziotti. In realtà tutta la scena è stata ripresa e pubblicata sui social da un video che mostra l’arresto, la fuga di Brooks e la rincorsa degli agenti pistola alla mano e infine l’uccisione con colpi di pistola alle spalle: si tratta di una nuova reazione sproporzionata della polizia di fronte ad afroamericani e la ricostruzione viene considerata lacunosa, tanto che ad Atlanta dopo il diffondersi della notizia sono cominciate nuove proteste di fronte al fast food dove è avvenuto l’omicidio.

E nel mare dei tanti progetti nati in seguito alle giornate di manifestazioni a seguito dell’omicidio di George Floys, c’è l’esperimento di Chaz, la zona autonoma di Seattle Capitol Hill, dive i manifestanti hanno conquistato diversi isolati dopo che la polizia ha abbandonato il distretto East Precinct.

LA SINDACA DELLA CITTÀ, Jenny Durkan, sin dall’inizio ha difeso i diritti dei manifestanti appellandosi al primo emendamento che difende la libertà di espressione, mentre il capo della polizia, Carmen Best, al contrario, man mano che il movimento cresce, sembra sempre più esasperato. L’occupazione dell’area intorno al distretto si è rafforzata quando un membro del consiglio comunale, Kshama Sawant, ha appoggiato la mossa dei manifestanti e ha dichiarato che l’area dovrebbe essere convertita in modo permanente alla comunità, invece che tornare al dipartimento di polizia.

Di diverso parere il canale televisivo conservatore Fox News, arrivato a pubblicare sul suo sito immagini manipolate per screditare i manifestanti. Il sito dell’emittente cara a Trump, ha infatti pubblicato la foto di un uomo in piedi con un fucile in mano di fronte a quello che sembra essere un negozio saccheggiato. L’immagine è in realtà un collage di foto scattate in giorni diversi. Un’altra immagine alterata utilizza la foto di un uomo armato, facendola apparire come se si trovasse in piedi davanti un cartello con la scritta «Stai entrando in Free Cap Hill».

Fox news è stata costretta a a rimuovere le immagini dopo le indagini dal Seattle Times. «Mi rendo conto che questa occupazione viene demonizzata, specialmente dall’estrema destra; era la cosa più prevedibile, ma non c’è niente di aggressivo o violento qui – dice Kyle, uno dei manifestanti – Quello che vogliamo è uguaglianza e giustizia. Cosa c’è di aggressivo in ciò? Rimarremo qui tutto il tempo necessario per apportare cambiamenti. Le vite spezzate dalla polizia contano. Tutte le vite contano. Le vite nere contano. Ecco perché ci sono quei murales di volti: vite nere spezzate dalla polizia».

LA ZONA SI PRESENTA, secondo la descrizione del New York Times, a metà tra la comune e la festa di strada, il cibo è gratuito, ci sono tende dove dormono i manifestanti, ci sono murales e lungo una strada lunga un isolato è stata dipinta, con caratteri grandi sei metri, la scritta Black Lives Matter. Il paragone con l’occupazione di Zuccotti park arriva facilmente. Nel 2011 la piazza occupata nel cuore economico di Manhattan per mesi produsse, cultura, dibattito, nuove forme comunicative e il germe del socialismo poi raccolto e ripiantato da Bernie Sanders.

LA PRIMA a fare un parallelo tra le due esperienze è stata proprio la sindaca Durkan. «Le proteste sul luogo non sono una novità a Seattle o in America – ha detto alla Cnn– Occupy ha preso Wall Street per mesi, e la città è sopravvissuta».

«Alcuni di noi vedono le zone autonome come un modello per una nuova società post-capitalista -spiega una manifestante- per mostrare alle persone ciò che è possibile, altri vedono Chaz come una base per un’ulteriore organizzazione del movimento. In entrambi i casi il capitalismo non esiste più qui».

Marina Catucci

da il manifesto

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