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USA: In Arizona torna la camera a gas. Lo stesso usato a Auschwitz

L’Arizona ripristina le esecuzioni: verrà utilizzato il micidiale “Zyklon- B”. Il governatore repubblicano: «Mancano i farmaci per le iniezioni» Ma la Virginia, a guida democratica, abolisce la pena di morte

Il nome commerciale era Zyklon- B, la sua composizione chimica invece acido cianidrico. Con questo micidiale gas i nazisti eliminarono almeno un milione di ebrei ad Auschwitz e in altri campi di sterminio. Un metodo spietatamente banale ed efficace nella sua tragica follia. Ma questa pagina della storia, che doveva rimanere nella memoria affinché mai fosse ripetuta, ora potrebbe vivere di nuovo nel nostro presente. Lo stato dell’Arizona infatti si prepara a ripristinare la camera a gas, con lo stesso composto chimico, per eseguire le condanne a morte.

E’ dal 2014 che non viene giustiziato un condannato alla pena capitale, in quell’occasione Joseph Wood impiegò quasi 2 ore per morire a causa di un mix errato di sostanze velenose. Un’agonia che fece scalpore e costrinse le autorità carcerarie a sospendere le esecuzioni, Attualmente nel braccio della morte ci sono 115 persone in attesa della loro sorte, un numero esorbitante che viene considerato una macabra contabilità.

La camera a gas invece fu instituita nel 1934 ( fino ad allora vigeva l’impiccagione) e venne chiusa 22 anni fa, l’ultima vittima fu un cittadino tedesco, Walter LaGrand, colpevole di rapina a mano armata. I resoconti dell’epoca sono raccapriccianti, l’uomo morì per soffocamento in 18 minuti tra gli spasmi del soffocamento, una nebbia mortale lo avvolse costringendolo a tossire violentemente prima di cadere faccia avanti.

Sono i documenti ufficiali dello stato a confermare il ritorno di una simile barbarie. Innanzitutto la questione economica: sono stati spesi più di 2mila dollari per acquistare gli ingredienti necessari alla produzione del gas. Solo a dicembre scorso 1530 per il cianuro di potassio ( in realtà sarebbe adatto il cianuro di sodio, una questione tecnica ma che potrebbe diventare dirimente). Inoltre sono stati registrati quantitativi di idrossido di sodio e acido solforico.

La camera della morte poi è stata ristrutturata, a quanto risulta ( anche grazie ad un’inchiesta del Guardian) le guarnizioni delle finestre e della porta sono state controllate per garantire la tenuta stagna e gli scarichi sono stati liberati.

E’ stata utilizzata acqua nei test al posto delle sostanze mortali, una granata fumogena ha simulato il gas. I documenti rivelano che alcune delle tecniche utilizzate per testarne la sicurezza sono sorprendentemente primitive. Ad esempio le infiltrazioni di gas sono state rilevate con una candela accesa come i vecchi minatori.

La minuziosità della descrizione probabilmente richiama la “banalità del male” emersa durante il processo ad Adolf Eichmann, il criminale nazista organizzatore della soluzione finale, ma ancora più terribile è la descrizione del meccanismo che porta alla morte. Il condannato è legato, seduto, al centro della camera, alcune leve fanno scendere il cianuro di sodio in un contenitore con acido solforico posto sotto la sedia, rilasciando nell’aria il micidiale acido cianidrico. Una volta che il prigioniero è morto, il gas viene neutralizzato con l’ammoniaca finché non è possibile entrare nella camera. Il protocollo ha un risvolto che potrebbe sembrare bizzarro, si raccomanda infatti di arruffare i capelli del defunto per far uscire gas residuo, quasi fosse uno scherzo innocente.

In realtà la morte con camera a gas è una delle possibilità che i condannati possono scegliere per morire, si può optare infatti anche per il plotone di esecuzione e la famigerata iniezione letale ( anche in questo caso l’Arizona non si è fatta cogliere impreparata spendendo 1,5 milioni di dollari solo l’anno scorso per ottenere una fornitura di pentobarbital).

L’ultimo metodo viene considerato il “più umano” e scientificamente efficace. La fuga in avanti dell’Arizona si inserisce nella lotta che i conservatori stanno ingaggiando con l’amministrazione Biden contrario alla pena di morte federale mentre Trump aveva riavviato la macchina della morte dopo 17 anni. Intanto il 31 maggio una petizione ha invitato il governatore dell’Arizona, Doug Ducey, a rifiutare l’uso della camera a gas e a fermare le esecuzioni. Per tutte valgono le parole di Robert Dunham, direttore del Death Penalty Information Center: «Bisogna chiedersi cosa stesse pensando l’Arizona per credere che nel 2021 sia accettabile giustiziare persone in una camera a gas con il cianuro. C’è qualcuno che ha studiato la storia dell’Olocausto?».

Alessandro Fioroni

da il dubbio

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