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Tunisino si da fuoco nella Questura di Roma

Un 30enne tunisino si è cosparso di benzina e si è dato fuoco. E’ accaduto ieri all’interno dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Roma dove all’uomo era stato notificato un preavviso di rigetto della domanda di regolarizzazione in quanto priva dei necessari requisiti.

I poliziotti presenti all’interno della Questura sono riusciti a limitare i danni spegnendo il prima possibile le fiamme. Il giovane e due poliziotti sono stati ricoverati presso l’Ospedale Sant’Eugenio.

Episodi di simile disperazione purtroppo ce ne sono e continuano ad aumentare. Proprio di pochi giorni fa la notizia di un altro migrante, questa volta in Spagna, un altro giovane con la speranza e il sogno di sbarcare in Europa. Il 27 enne marocchino si era nascosto in una valigia caricata nell’auto del fratello e regolarmente imbarcata sul traghetto. Il fratello della vittima, durante il viaggio si è accorto che il giovane non respirava più ed ha avvertito l’equipaggio della nave per cercare di rianimarlo, purtroppo invano.

Due episodi più eclatanti che però descrivono una realtà drammatica. Ogni giorno migliaia di persone mettono a rischio la propria vita per attraversare il mediterraneo e approdare in Europa.

I dati parlano chiaro: oltre duemila migranti sono morti quest’anno nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere le coste europee. A diffondere la cifra drammaticamente simbolica della tragedia in corso è l’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Nello stesso periodo del 2014 sono morte 1607 persone. In tutto il 2014, 3279 migranti hanno perso la vita. Come nel 2014, la maggior parte dei migranti sono morti mentre cercavano di attraversare il Canale di Sicilia, lungo la rotta del Mediterraneo centrale che collega la Libia all’Italia. Secondo le statistiche, sottolinea l’Oim in un comunicato, la rotta del Mediterraneo centrale è di gran lunga la più pericolosa rispetto alle altre: quest’anno l’Italia e la Grecia hanno registrato un flusso simile di migranti (rispettivamente 97.000 e 90.500), ma 1.930 persone sono morte mentre cercavano di raggiungere l’Italia contro le 60 decedute in rotta verso la Grecia. “E’ inaccettabile che nel 21mo secolo la gente che fugge dai conflitti, dalle persecuzioni, dalla miseria e dal degrado della terra debba sopportare queste terribili esperienze nei loro paesi, per non parlare durante il viaggio, per poi morire alle soglie dell’Europa”, ha commentato il direttore generale dell’Oim, William Lacy Swing. Circa 188.000 migranti sono stati salvati nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno, prosegue l’Oim, secondo cui altri migranti cercheranno di raggiungere le spiagge dell’Europa nel corso dell’estate e la soglia dei 200.000 sarà raggiunta molto presto.

Nicola Gesualdo da OltremediaNews

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