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Il tribunale di Sorveglianza di Roma si è riservato di decidere sul 41bis a Alfredo Cospito

Il tribunale di Sorveglianza di Roma si è riservato di decidere in merito al reclamo presentato dal difensore di Alfredo Cospito, l’anarchico  attualmente detenuto in regime di 41bis nel carcere di Sassari.

L’avvocato Flavio Rossi Albertini ha fatto istanza contro il regime di carcere duro che è stato disposto per i prossimi quattro anni. Cospito è in sciopero della fame dall’ottobre scorso. “E’ il primo caso di un anarchico al 41 bis”, la tortura di Stato. Per Cospito e tutti gli arrestati presidi solidali oggi davanti ai tribunali di Roma, Genova, Bologna, Torino, Sassari e Milano: qui da una finestra fatto calare un grande striscione con la scritta Alfredo Libero – No 41Bis. A Firenze ci sara’ un presidio sabato 3 dicembre.

Ieri a Roma l’udienza sul reclamo degli avvocati di Alfredo Cospito contro l’applicazione del carcere duro. I giudici si sono riservati decidere. L’uomo è in sciopero della fame da un mese e mezzo.

L’anarchico Alfredo Cospito è in sciopero della fame da un mese e mezzo per protestare contro l’applicazione dell’articolo 41 bis, carcere duro, con divieto di corrispondenza che viene bloccata sia in uscita sia in entrata e il diritto a solo due ore d’aria in un cunicolo dal quale si fa fatica a vedere il cielo. Ieri mattina davanti al Tribunale di Sorveglianza di Roma, l’unica autorità abilitata a decidere in merito al 41bis sull’intero territorio nazionale (parlare di una sorta di tribunale speciale non pare proprio azzardato) il difensore Flavio Rossi Albertini ha discusso il ricorso in un’udienza durata un paio d’ore.

Il Tribunale si è riservato di decidere e non ha termini perentori da rispettare a livello di tempi. Per cui la situazione in cui si trova Cospito, che ha già perso 24 chili digiunando, sembra destinata a peggiorare. Secondo l’avvocato Rossi Albertini “le limitazioni imposte a Cospito non sono strettamente correlate e con le esigenze di sicurezza perseguite e assumono natura ingiustificatamente e puramente limitativa divenendo ingiustificate deroghe all’ordinario regime carcerario con una porta puramente afflittiva non riconducibile alla funzione attribuita dalla legge al provvedimento ministeriale”.

Per la difesa siamo oltre la ratio della norma che serve per impedire i contatti con l’esterno in modo da evitare che siano commessi altri reati. Cospito si vede bloccare la corrispondenza che era fatta di interventi politici da pubblicare sulle riviste dell’area anarchica e non certo di pizzini o strani geroglifici da decrittare. Non è accertato inoltre che la Federazione anarchica informale di cui fece parte Cospito sia tuttora operante e comunque non si tratta di una organizzazione strutturata. “È il primo caso di un anarchico al 41 bis – aggiunge il difensore – regime che nasce per combattere la mafia stragista ma che viene applicato a un anarchico”

L’articolo 41bis ha preso il posto dell’articolo 90 che aveva contrassegnato il carcere duro nel corso dei cosiddetti anni di piombo. A firmare il decreto del provvedimento per Alfredo Cospito era stata Marta Cartabia ministro della Giustizia nel governo presieduto da Mario Draghi che si era sempre espressa per meno carcere e il meno afflittivo possibile. A parole.

Le considerazioni a Radio Onda d’Urto di Frank Cimini giornalista esperto di giustizia Ascolta o scarica

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