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Torino: presidi fascisti e attacchi contro i ROM

Solo ieri sera è circolata la notizia che, il giorno prima, una donna rom che risiede in uno dei campi sul lungo stura è stata malmenata da due italiani. Era con i suoi figli, di ritorno dalla scuola. I bambini sono stati allontanati e lei pestata, senza altro motivo che il fatto di essere rom. Lei ha rinunciato ad andare a farsi medicare al pronto soccorso per paura, e sempre per paura non ha sporto denuncia.
Sempre ieri sera si è saputo che nella notte precedente una bottiglia incendiaria è stata tirata contro il campo nomadi della Barcaiola, nella periferia torinese. Per fortuna senza danni, a differenza di quello che successo tre settimane fa in via Vistrorio, dove il campo nomadi è andato completamente a fuoco.
Ieri sera una cinquantina di fascisti di AN e di Azione Giovani si sono ritrovati all’imbocco di via Germagnano, a Torino, per protestare contro la presenza dei rom in città. Tra slogan razzisti e inviti espliciti allo sterminio dei Rom, i fascisti non hanno avuto il coraggio, come avevano annunciato, di bloccare la strada di accesso ai campi nomadi che si trovano in fondo alla strada.Tra i fascisti, anche un muratore rumeno. Ex militare, ha raccontato con nostalgia ai giornalisti di quando in patria irrompeva con i blindati dentro ai quartieri dei Rom.
Dall’altro lato della strada una sessantina di compagni, guardati a vista dalla celere, si sono radunati per dire “no al razzismo” e “basta roghi”. Sulla salita di via germagnano stazionavano una decina di camionette – tra polizia e carabinieri – pronti ad intervenire contro i compagni. Verso la fine del presidio, ignote massaie, da un autobus di passaggio, hanno bersagliato di uova i militanti fascisti, imbrattandone molti.

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