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Torino: Nuova inchiesta giudiziaria contro il csoa Askatasuna

Torino. Continua la macchina del fango da parte di Procura e Questura nei confronti di attivisti e attiviste torinesi. Fino ad oggi decide di arresti tra giovani e giovanissimi, con alcuni ancora in carcere, colpevoli di aver preso parte alle manifestazioni nate a seguito della morte dei coetanei Lorenzo e Giuseppe, morti durante gli stage della scuola. Ma anche misure cautelari nei confronti di altrettanti attiviste e attivisti che denunciano la crisi climatica, che si mobilitano contro la costruzione di un ennesimo supermercato al posto di un’aula studio (e che vengono caricati violentemente dalla polizia), che fanno picchetti contro gli sfratti, che si mobilitano per opporsi alla costruzione del Tav nella vicina e martoriata Val di Susa. E poi, ancora, gli sgomberi di spazi sociali autogestiti.

Un clima politico e repressivo pesante per i movimenti torinesi. Non da ultimo la notizia di oggi, lunedì 11 luglio: secondo il Tribunale del riesame di Torino, che ha parzialmente accolto un ricorso della procura, Askatasuna – storico centro sociale cittadino, che fa attivismo e cultura dal 1995 – formerebbe “un’associazione per delinquere”. I pubblici ministeri avevano chiesto una serie di misure cautelari ipotizzando l’associazione sovversiva. “A marzo di quest’anno sono avvenuti numerosi arresti ai danni di compagni e compagne con l’accusa, inizialmente bocciata dal gip, di associazione sovversiva. Prima vogliono costruire un disegno farlocco tentando il tutto e per tutto, ora provano a dipingerci come delinquenti”, scrivono attivisti e attiviste di Askatasuna in un comunicato.

Il procedimento è il prodotto di un’inchiesta avviata nel 2019 dalla Digos, che si è avvalsa di numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, spendendo migliaia di soldi pubblici per le indagini e per l’apparecchiatura. I provvedimenti non sono immediatamente esecutivi perché la decisione sarà impugnata dalle difese in Cassazione.

Il commento a Radio Onda d’Urto di Martina, del csa Askatasuna di Torino. Ascolta o Scarica

Il comunicato del Centro Sociale Askatasuna sulle accuse di associazione a delinquere da parte del Tribunale di Torino

Apprendiamo dai giornali, prima ancora che gli avvocati possano aver accesso alle motivazioni, che il ricorso della procura di Torino è passato “parzialmente”. A marzo di quest’anno sono avvenuti numerosi arresti ai danni di compagni e compagne con l’accusa, inizialmente bocciata dal gip, di associazione sovversiva. Non soddisfatti della decisione, avvenuta dopo indagini durate dal 2009 ad oggi tramite migliaia di pagine di intercettazioni, i pm hanno condotto un ricorso che ha avuto come risultato la trasformazione da associazione sovversiva ad associazione a delinquere. Prima vogliono costruire un disegno farlocco tentando il tutto e per tutto, ora provano a dipingerci come delinquenti.

Leggeremo le carte non appena possibile per poter commentare ampiamente questa ennesima carognata del Tribunale di Torino.

Quello di cui siamo sicuri è che non saranno i tribunali a riscrivere le storie delle lotte, di chi Resiste e di chi vive per costruire un futuro giusto e migliore per tuttə.

Quello che siamo, per noi parlano le nostre lotte, le persone con cui abbiamo condiviso tutti i momenti di lotta individuali e collettivi.

Parla la nostra storia non le loro accuse, l’associazione a delinquere siete voi!

Solidarietà a tutti i compagni e le compagne!

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