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Testmonianze: Razzismo a Pisa, la rossa….

Pisa – Una città tranquilla, con un retroterra storico e culturale di città “di sinistra”, ma come accade da un po’ in altre città, toscane e non solo, la politica degli sceriffi e del securitarismo non manca di dare i suoi frutti. Da tempo in città si avverte un clima pesante verso i cittadini extracomunitari, con un particolare accanimento verso i venditori ambulanti in gran parte della comunità senegalese. Una recente ordinanza del sindaco Filippeschi (PD) proibisce di avvicinarsi nei pressi dei luoghi di interesse storico o monumentale muniti di borse o borsoni, con ciò pensando di intimorire o colpire i cosidetti vu comprà. In risposta a questa iniziativa del Comune si sono attivate associazioni, comunità senegalese, realtà del precariato e dell’antagonismo, la scorsa settimana un presidio di trecento persone sotto al Comune. Presidì con borse al seguito e richieste inascoltate di incontrare il sindaco non sono servite a far rientrare le decisioni prese. Intanto la destra ha ben pensato di soffiare sul fuoco. Lo scorso Venerdì, fin dal primo pomeriggio Polizia, vigili urbani e carabinieri hanno dato prova delle politiche sulla sicurezza cittadine. A giudicare dai fatti verrebe da dire che il razzismo e la xenofobia non sono più elemento caratterizzante di una sparuta minoranza di neo-fascisti. Andiamo ai fatti.
Come informa un comunicato dell’ass. d’informazione indipendente aut-aut Pisa, nel pomeriggio di venerdì la polizia interviene in piazza S.Caterina e manda via i migranti che riposano sulle panchine. Viene detto loro di andar via, senza una reale motivazione. Qualcuno scappa per paura, ma non vengono chiesti documenti. I poliziotti si avvicinano ai migranti e svegliandoli con calcetti, viene intimato loro di andar via. In piazza non si può sostare,riposare. Se la tua pelle è scura devi allontanarti, specialmente se sta per cominciare una dimostrazione razzista. Un gruppo di giovani si avvicina per capirne il perché: gli uomini in divisa iniziano a telefonare ai superiori e dopo un po’ vanno via. I ragazzi, prosegue la nota di aut-aut, “accompagnano” i migranti su panchine più sicure. Intorno alla piazza, nel frattempo, vigili urbani e poliziotti di quartiere fermano tutti i migranti che sono in zona. Documenti ed allontanamento dal quartiere. Ripuliscono la piazza per permettere ad un gruppo di neofascisti (azione giovani, laboratorio 99 etc..) di inscenare una pseudo-manifestazione contro i “vu cumprà”, poche decine di persone con trenta bandierine dell’Italia. Gli stessi, giorni prima, avevano tentato un’azione di arbitraria identificazione sotto il Duomo, aggirandosi fra le bancarelle e chiedendo i documenti ai migranti. Ma questa volta lo fanno in centro, a due passi da Borgo Largo.
Un gruppo di anitrazzisti, allora, decide di contestare il presidio xenofobo. Lancia slogan. La Questura si fa prendere dal panico e cominciano le botte. Mentre un auto di neofascisti si allontana sgommando, in piazza arriva correndo la celere. Al grido di “prendeteli” le guardie si lanciano verso i contestatori. Nei vicoli del centro si scatena la caccia all’antifascista. Schiaffi, manganellate e gente trascinata. E questo, a dire dei presenti, senza che ve ne fosse motivo ( il presidio dei destrorsi era infatti ormai concluso). Alla fine gli agenti fermano un giovane e lo portano in questura. Qui un centinaio di militanti antifascisti rimane in presidio aspettandone la liberazione. Dopo un paio d’ore viene rilasciato. Fine della giornata. Accade a Pisa, accade un po’ ovunque ultimamente, in attesa che i tempi sonnacchiosi della politica “di sinistra” siano al passo con quelli di una realtà che non può attendere, e ogni giorno che passa è più pesante.
Adriano Ascoli -Pisa-

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