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Taranto: Minniti detta e i giudici eseguono.

Un altra sentenza d’appello negativa per la richiesta d’asilo di migranti.

La sentenza che ha ricevuto Haidara del Bel sit è esemplare.

Rischia di essere espulso un giovane migrante che da più di 4 anni sta nel nostro paese;

uno dei migranti che per primo ha organizzato con lo Slai cobas sc gli altri migranti per ottenere, dopo una lunga lotta, i documenti di identità per tutti; che dopo non si è fermato, ha continuato nel Bel sit ad assere una voce e un’azione chiara di difesa dei diritti dei migranti, in particolare contro il tentativo di repressione verso alcuni suoi compagni di lotta – e anche qui, con noi, ha vinto; è un punto di riferimento per migranti anche di altri centri, per autorganizzarsi sulle condizioni indegne di alloggio, per i permessi di soggiorno, i documenti, per l’ottenimento dei permessi d’asilo, ecc.;

anche a livello nazionale Haidara ha rappresentato e dato voce alla condizione dei migranti a Taranto, alla situazione di violenze nell’hotspot in alcune maniufestazioni a Bari, a Roma.

Per la sua battaglia per la giustizia, i diritti ai migranti continua ad essere oggetto di minacce, di violazione di diritti elementari sulla salute, su un mangiare adeguato alla sua patologia da parte dell’associazione Salam (su cui è in corso una denuncia).

E non sappiamo, ma sospettiamo che questo può aver pesato nella sua lunga vicenda giudiziaria per ottenere il permesso d’asilo.

Haidara ora rischia di essere rimandato nel suo paese d’origine da dove anni fa ha dovuto scappare per persecuzione politica. Ma una grigia e burocratica sentenza, fotocopia del decreto Minniti, dice che siccome nel suo paese, la Costa D’Avorio, ora non c’è la guerra, anche se succedono violenze, persecuzioni politiche, minacce alla vita di chi si oppone allo stato in corso, i migranti provenienti da questo paese, benchè minacciati di morte, devono essere espulsi. Che importa al nostro governo che Haidara, come tanti altri, rischierebbe repressione, fino alla vita…?

Gentiloni se n’è andato in giro per l’Africa per concludere affari per conto dei padroni italiani, non certo per difendere i diritti dei popoli e dei migranti.

Ma anche c’è altro, Haidara è stato ricoverato poco tempo fa, e sta ancora male. Una malattia causata soprattutto dalle condizioni di vita nel centro d’accoglienza del Bel Sit, dove negano anche medicine, assistenza sanitaria, e ora il cibo prescitto dall’ospedale.

Ora, potremmo dire al danno subito si aggiungerebbe la beffa: invece di far “pagare” l’associazione che non lo ha curato, paga Haidara che da un giorno all’altro potrebbe trovarsi messo fuori dal centro.

HAIDARA DEVE RESTARE IN ITALIA!

La sua battaglia è la battaglia di tutti i migranti

Facciamo appello ai solidali ha esprimere subito il loro sostegno

IL 14 DICEMBRE ALLE ORE 18 PRESSO SLAI COBAS VI SARA’ UNA PRIMA RIUNIONE DI MIGRANTI DI VARI CENTRI

IL 16 DICEMBRE, IN LEGAME CON LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA DEI MIGRANTI, ORGANIZZIAMO UN PRESIDIO A TARANTO IN PIAZZA DELLA VITTORIA DALLE 18 ALLE 20 –

Slai cobas per il sindacato di classe – Taranto
slaicobasta@gmail.com -3475301704

 

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