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Solidarietà alle compagne e ai compagni del Laboratorio occupato Crash di Bologna

Come già accaduto in passato, le motivazioni addotte dal Comune per giustificare tale sgombero sono risultate false e strumentali e alla base di questa scelta emerge ancora una volta chiaramente la volontà delle Istituzioni bolognesi di rifiutare ogni dialogo e la determinazione a trattare una parte delle istanze politiche, sociali e culturali esistenti in città –di cui soggetti come Crash sono espressione- come un mero problema di ordine pubblico.
Ancora una volta dunque, si è scelta la strada della repressione e della tolleranza zero nei confronti di tali istanze, di cui un pezzo importante di questa città è portatore.
Ancora una volta si è scelto di ignorare le esigenze di partecipazione democratica e di socialità, sempre più forti soprattutto all’interno di un precariato sociale che si fa via via più vasto a Bologna e che gode di una cittadinanza sempre più limitata quando non addirittura assente -come nel caso di tanti cittadini migranti- pur producendo gran parte della ricchezza materiale e immateriale di questa città
Per noi, i compagni e le compagne di Crash sono parte di questo pezzo importante di città, che quindi non può essere spazzato via con una ruspa.
Chi pensa di poterlo fare è un miope o un folle.
Ci auguriamo che da settembre possa partire una grande mobilitazione unitaria di tutti i soggetti politici e sociali che hanno ancora un’idea di città partecipata, accogliente e solidale, in grado di rivendicare spazi, socialità, diritto all’abitare e cittadinanza, contro la precarietà e contro l’autoritarismo e l’ottusità di questa Giunta.
Solidarietà e sostegno a Crash!

Giovani Comunisti/e – Federazione di Bologna
Nertwork delle Comunità in Movimento – Bologna

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