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Salvini sta con i (presunti) torturatori. Noi (certamente) dall’ altra parte.

A voler rappresentare plasticamente l’indecenza basterebbe questo twit dell’ ex ministro.

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Per analizzarla, invece, occorre spenderci qualche parola in più. All’ indomani della bufera giudiziaria sui pestaggi nel carcere di San Gimignano, che vede ben 15 agenti indagati per violenza, abuso d’ufficio, falso ideologico e tortura – per aver massacrato a calci e pugni un detenuto di origine tunisina e con problemi psicologici e aver colpito, vessato e intimidito altre persone detenute- di cui 4 sospesi dal servizio, l’ex ministro va a portare solidarietà agli agenti indagati!

E non siamo meravigliati da un simile atteggiamento, perfettamente in linea con la campagna di odio a carico di meridionali e migranti che Salvini e i suoi prodi propagandano da sempre.

Pesa piuttosto che il provvedimento disciplinare a carico degli agenti non sia arrivato prima, all’ indomani della visione delle riprese da parte dei giudici procedenti, avvenuta a dicembre del 2018.

Ministero e dipartimento dell’ amministrazione penitenziaria sono stati messi al corrente di quanto era avvenuto -se non dai solerti sindacati di polizia penitenziaria, sempre pronti a lanciare facili e pretestuosi allarmi, sicuramente da noi – e nelle more delle indagini, avrebbero dovuto/potuto sospendere dal servizio i 15 agenti probabili massacratori. Invece non è avvenuto.

E non ci aspettavamo neanche che l’inchiesta procedesse in questa direzione considerando le ricorrenti scale e termosifoni che solitamente si scagliano contro detenuti e fermati. D’altra parte le kermesse in felpe d’ordinanza hanno lanciato un messaggio subdolo ma preciso in questi mesi alle forze dell’ ordine: mani libere e licenza di uccidere nelle piazze come nelle carceri.

Ma siamo in Italia e la presunzione di innocenza o di colpevolezza, così come la legge, non è uguale per tutti: varia a seconda di quale posto si occupa nella scala sociale. Più stai in basso e più sei colpevole e meriti di essere massacrato.

Associazione Yairaiha Onlus

 

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