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Roma, Tor Sapienza: Criminalità e fascisti tentano un pogrom

torsapienza

Un quartiere difficile della periferia di Roma Sud, edificato a partire dagli anni del fascismo: Tor Sapienza. Per ironia della sorte una parte dell’edificazione iniziale sembra da attribuirsi a una cooperativa di antifascisti molisani…

I consueti problemi della periferia urbana romana e non solo, assenza di lavoro, assenza di attenzione, e di spesa, del Comune per lo sviluppo della socialità. La vita è il via vai di chi si reca ogni giorno in zone centrali per lavorare, il resto è piccoli bar, crocchi di giovani, senza lavoro frammisti a tifosi ultrà, e l’egemonia del crimine organizzato con un fiume pervasivo di droga circolante. Soprattutto tanto, tanto disagio sociale. D’altronde l’affidamento ai soli meccanismi di mercato e la mancata riqualificazione urbanistica rendono questi quartieri sempre più invivibili.

In questo quadro si inserisce la presenza a Tor Sapienza di un centro d’accoglienza per rifugiati e minorenni extracomunitari provenienti dall’operazione Mare Nostrum, a viale Giorgio Morandi. Così riporta il Corriere della Sera online di oggi 12 novembre “La seconda notte di guerriglia, fra martedì 11 e mercoledì 12 novembre, a Tor Sapienza è peggio della prima. Scontri durissimi fuori dal centro d’accoglienza di viale Giorgio Morandi, dove poco dopo le 22 è giunto un gruppo di circa 50 persone, alcune delle quali armate di bastoni. Almeno 12 i feriti fra abitanti (donne comprese), poliziotti (almeno 4) e un cameraman della trasmissione Virus. Lanci di sassi e bottiglie contro il palazzo che ospita 36 ragazzi stranieri, tutti rifugiati africani e bengalesi, auto e cassonetti incendiati e usati come barricate. Alla fine la polizia ha caricato tirando anche i lacrimogeni quando gli assalitori, una cinquantina, molti a volto coperto, dietro ai quali c’erano circa 200 abitanti che manifestavano, hanno tentato di aggirare il cordone di sicurezza. «Volevano entrare qui da noi», spiegano dal centro dove sono terrorizzati e chiedono di essere portati via. Ancora una notte di violenza dopo quella già dura di lunedì, con il primo assalto alla struttura d’accoglienza. Altri roghi e botte, con i rifugiati a difendersi lanciando oggetti dalle finestre. Ma martedì sera poco hanno potuto contro le bombe carta. Qualche ora prima un minorenne straniero che dorme nel centro era stato sorpreso in strada e preso a bastonate. Avvisaglie di quello che sarebbe accaduto con il buio. Ci sono i vetri rotti dell’edificio gestito dalla cooperativa «Il Sorriso», i segni sull’asfalto lasciati dai sassi. I gruppi di incappucciati agiscono ormai indisturbati, anche al grido di «viva il Duce». Nel pomeriggio 400 residenti avevano occupato la strada. «I negri se ne devono andare da qui», urlano in strada (…) Ma c’è anche chi sottolinea come i disagi e le paure dei residenti siano cavalcati dagli spacciatori di zona, «pronti a cacciare lo straniero che fa girare la polizia qui intorno».

Il razzismo sempre più diffuso, l’odio del “negro” che porterebbe sempre pesti e Ebola, gli extracomunitari presunti garantiti che toglierebbero il lavoro agli italiani sono fattori che creano in situazioni come questa di Tor Sapienza un pabulum dove gli scontenti esasperati si inseriscono nelle proteste. Ma non sono questi informi infuriati la molla degli incidenti di Tor Sapienza! E’ il crimine dello spaccio/narcotraffico e dell’usura/riciclaggio che la fanno da padroni negli incidenti di ieri: sono loro a detenere l’egemonia forte nel quartiere: qui nulla può avvenire senza il loro consenso… come a Scampia, come a Casal di Principe, come a Siderno… Ovviamente a Tor sapienza nel piatto ricco ci si ficcano i fascisti, loro alleati di sempre, con le loro grida schifose di “Viva il Duce”: ma non sono loro a gestire il grosso della partita. Eppure si è trattato di un vero e proprio tentativo di Pogrom.

C’è però una novità della tarda mattinata: la partita di Tor Sapienza la vuole condurre la Lega Nord per ampliare un fronte romano, già attivo con Casapound tramite il proconsole Borghezio. Le dichiarazioni di Salvini non lasciano adito a dubbi: è sensibile al grido di dolore che viene da Tor Sapienza e promette di essere lì nei prossimi giorni.

La situazione è pesante.

Le forze di Polizia sono inoltre state colte contropiede; dal Viminale sono arrivati in questi giorni allarmi e attenzioni, si presume da fonti di intelligence, sulle presunte pericolosità sovversive prossime da antagonisti e centri sociali.

Eppure quello che è accaduto a Tor Sapienza non ha paragoni con recenti incidenti coi centri sociali: l’ultimo a Bagnoli è cosa di poco. A Bologna tre giorni fa sui giornali si è invertita la gravità dei fatti, laddove l’elemento determinante è stata la sceneggiata di aizzamento antirom della Lega e il tentativo di investimento di alcuni dimostranti. Ma per i giornali i cattivi erano indistintamente i manifestanti antiLega di Bologna! A Roma a Tor Sapienza si parla di un braccio fratturato a un agente, di auto incendiate ma soprattutto di un tentato pogrom per bruciare vivi degli esseri umani. Le forze di intelligence forse si dovrebbero concentrare sulla pericolosità dell’alleanza eversiva tra crimine organizzato e fascisti nelle periferie urbane italiane. Le forze di polizia dovrebbero a loro volta interessarsi a come inibire le iniziative politiche di sostegno e di aizzamento delle pratiche xenofobe. Oppure qualcuno vuole lasciare l’Italia agli epigoni del Ku Klux Klan?

 

Claire Lacombe