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Roma: Polizia violenta. Ci va di mezzo Morissey degli Smiths

Qualche sprovveduto ancora crede che gli agenti delle “forze dell’ordine” siano dei bravi ragazzi sempre pronti ad aiutare il prossimo e a difenderci dai “delinquenti”. Ce ne saranno anche, non vogliamo metterlo in dubbio, ma ci sembra sicuro che i vari “decreti Minniti” e anche la fine ingloriosa della proposta di legge sulla tortura abbiano scatenato – nelle suddette forze dell’ordine – istinti mai troppo repressi. Ma inquietanti.

Quando la violenza poliziesca si sfoga su “antagonisti” o dropout marginali risulta abbastanza semplice derubricare certi atti a “eccesso di zelo” o addirittura a “scontri” (se dieci menano e uno le prende, secondo la Crusca, si chiama ancora “pestaggio”). Sono dunque gli episodi che coinvolgono cittadini normali quelli che consentono di far venire alla luce quelle pulsioni violente nascoste nell’ombra.

Ancora più chiaro se quello preso di mira è addirittura un Vip internazionale, nella strada più centrale e shoppingara di Roma, via del Corso.

Le cronache di questi giorni narrano che Steven Patrick Morrissey, cantante dei disciolti The Smiths, si è ritrovato sotto il naso la canna di una pistola. “Mi sono ritrovato con una pistola puntata addosso senza alcun motivo”, ha dichiarato l’artista sul suo profilo facebook. Il tutto davanti a testimoni (il cantante era insieme al nipote, Sam Esty Rayner) e sulla porta di un negozio trendy come quello della Nike.

Morrissey dichiara di esser stato trattenuto per 35 minuti da un poliziotto che gli ha richiesto i documenti. Ma, per sfortuna di Morissey, questi erano rimasti nella stanza d’albergo. Il cantante assicura che “Non ho in alcun modo violato la legge o assecondato un comportamento sospettoso”. Anche perché, a quell’ora e in quel luogo, molti passanti si sono fermati per solidarizzare con “il fermato” e contestare ridendo “l’agente”.

Il poliziotto è così finito al volo sui social network (arma a doppio taglio, vero boys?), mentre apostrofava con voce rabbiosa il povero Morissey: “So chi sei”. Forse non gli piaceva la sua musica…

Tutto è poi finito, ovviamente, in un nulla di fatto. Ma il buon Morissey ci ha tenuto a chiudere il post con un consiglio rivolto a tutti noi, sventurati cittadini italiani: “Metto in guardia le persone, perché il poliziotto ha avuto un atteggiamento esageratamente aggressivo. Potrebbe uccidervi”.

da contropiano

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