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Protesta al Cara di Castelnuovo di Porto: la polizia interviene con idranti e manganelli

La rivolta al Cara (Cen­tro acco­glienza richie­denti asilo) di Castel Nuovo di Porto, comune appena fuori Roma, è comin­ciata la mat­tina pre­sto. Un gruppo di rifu­giati e richie­denti asilo «ospiti» della strut­tura (che ne potrebbe acco­gliere 300 ma dove sono sti­pati più del dop­pio dei migranti), ha chiuso le porte del cen­tro impe­dendo il cam­bio di turno tra gli ope­ra­tori. A quel punto sono inter­ve­nute le forze dell’ordine che hanno prima usato gli idranti con­tro i migranti che pro­te­sta­vano e poi i man­ga­nelli.
Que­sto è quanto denun­ciano gli stessi migranti che spie­gano così le ragioni della loro pro­te­sta: «Da quando è cam­biata la gestione non abbiamo più il poc­ket money — ovvero qual­che euro che prima veniva dato quo­ti­dia­na­mente agli ospiti — ma soprat­tutto ci sono stati tolti gli auto­bus per spo­starci da qua e la qua­lità del cibo è peg­gio­rata. Abbiamo chie­sto spie­ga­zioni, ma nes­suno ce le ha date».
Così dopo giorni di fru­stra­zione la rivolta, soprat­tutto per la man­canza di quei tra­sporti che con­fi­nano di fatto i migranti in una strut­tura ghetto fuori dalla città dalla quale diventa per loro impos­si­bile spo­starsi. Il cen­tro non è nuovo ad epi­sodi di rivolta: era già acca­duto solo qual­che mese fa, lo scorso feb­braio, quando il Cara era stato inon­dato dalle piogge e i migranti erano stati costretti a salire sul tetto.
Da due set­ti­mane il Cara di Roma è pas­sato sotto la gestione della coo­pe­ra­tiva Auxi­lium, la stessa che opera nel Cie di Ponte Gale­ria, dove sem­pre ieri si è ripe­tuta la pro­te­sta delle boc­che cucite messa in atto dei reclusi nel dicem­bre scorso. Un migrante tuni­sino di 35 anni si è cucito le lab­bra, come ha reso noto il garante dei dete­nuti del Lazio Angiolo Mar­roni sot­to­li­neando che «i Cie con­ti­nuano ad essere veri e pro­pri luo­ghi di dispe­rata deten­zione dove il rico­no­sci­mento dei diritti fon­da­men­tali è labile e lasciato nelle mani della discre­zio­na­lità e dove, quindi, è fatale che si veri­fi­chino epi­sodi di que­sto genere».
Per quanto riguarda i fatti di Castel Nuovo di Porto, Auxi­lium, con­tat­tata tele­fo­ni­ca­mente nella sua sede romana, non ha voluto for­nirci una sua ver­sione dei fatti, pur riba­dendo gene­ri­ca­mente che le ragioni della pro­te­sta non sareb­bero ricon­du­ci­bili al cam­bio di gestione.
A chie­dere chia­rezza su quanto sta acca­dendo è Marta Bona­foni, con­si­gliera regio­nale eletta nella lista legata al gover­na­tore Nicola Zin­ga­retti: «Cor­ri­sponde al vero che la poli­zia que­sta mat­tina abbia cari­cato e che ci siano dei migranti in ospe­dale? Ci sono dei trat­te­nuti? Auspico dav­vero a breve un inter­vento chia­ri­fi­ca­tore da parte del Vimi­nale. Che lo stesso governo — con­clude Bona­foni — si impe­gni a ripri­sti­nare imme­dia­ta­mente con­di­zioni umane digni­tose all’interno della strut­tura che è posta sotto la tutela del mini­stero degli interni».
In serata la pro­te­sta non era ancora rien­trata, a fronte di vaghe pro­messe. I migranti hanno anche impe­dito l’accesso al camion che porta i pasti all’interno della strut­tura e in molti hanno minac­ciato di comin­ciare a rifiu­tare i pasti.
Il bilan­cio alla fine della gior­nata sarebbe di un gio­vane arre­stato, quat­tro per­sone che hanno dovuto ricor­rere alla cure medi­che a seguito degli inci­denti con la poli­zia e la ten­sione che non scema. Que­sto è quanto ripor­tano gli atti­vi­sti della rete anti­raz­zi­sta della capi­tale che ieri sono andati a Castel Nuovo di Porto. «Quanto sta acca­dendo è il frutto di un rin­no­vato allarme immi­gra­zione tutto inven­tato dal governo, in par­ti­co­lare dal mini­stro dell’interno Ange­lino Alfano, che riduce la que­stione delle migra­zioni solo a un pro­blema di sicu­rezza — com­menta Gian­san­dro di Info­mi­grante — que­sti posti sono inso­ste­ni­bili e non garan­ti­scono diritti e con­di­zioni di vita digni­tose». E oggi potrebbe essere una nuova gior­nata di protesta.

Valerio Renzi da il manifesto

 

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  • […] Protesta al Cara di Castelnuovo di Porto: la polizia interviene con idranti e manganelli La rivolta al Cara (Cen­tro acco­glienza richie­denti asilo) di Castel Nuovo di Porto, comune appena fuori Roma, è comin­ciata la mat­tina pre­sto. Un gruppo di rifu­giati e richie­denti asilo «ospiti» della strut­tura (che ne potrebbe acco­gliere 300 ma dove sono sti­pati più del dop­pio dei migranti), ha chiuso le porte del cen­tro impe­dendo il cam­bio di turno tra gli ope­ra­tori. A quel punto sono inter­ve­nute le forze dell’ordine che hanno prima usato gli idranti con­tro i migranti che pro­te­sta­vano e poi i man­ga­nelli. […]

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