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Potenza: Sgomberato il Csoa Anzacresa

Le forze dell’ordine hanno sgomberato a Potenza l’Anzacresa, centro sociale occupato il 6 settembre 2016 che in 15 mesi è riuscito a costruire un’alternativa dal basso, in termini di socialità e conflitto politico, in una città che da decenni era stata destinata all’oblio e alla marginalità da un blocco di potere autoconservativo.

Di seguito il comunicato del collettivo.

Eravamo Anzacresa saremo ovunque all’anzacresa!

La mattina del 13 Dicembre 2017 il Centro Sociale Occupato Autogestito Anzacresa è stato sgomberato.

Era un’eventualità che avevamo messo in conto, non soltanto a seguito dell’ordinanza che lo preannunciava (consegnataci qualche mese prima) ma, sapevamo fin dal principio quali fossero i rischi cui andavamo incontro. Sapevamo benissimo che i percorsi di lotta vengono sempre osteggiati quando danno fastidio, quando creano del fermento in luoghi nei quali il quieto vivere è l’unica cosa tollerata e tollerabile.

Conosciamo bene la realtà cittadina nella quale andavamo a insinuarci, conosciamo il grigiore e il gretto legalismo che ottenebra le menti di chi la amministra, di chi la sorveglia, di molti di coloro che ci abitano. Sapevamo che il bagliore della nostra incursione in quella palestra li avrebbe accecati, li avrebbe disturbati e costretti a distogliere lo sguardo tornando a fissare il vuoto informe che la quotidianità di questa città offre.

Abbiamo provato a portare la nostra visione libertaria e autodeterminata in un luogo fisico, abbiamo scelto di stare insieme e di provare a lottare, di portare una ventata di aria fresca, lo abbiamo fatto perché crediamo nella gioia della lotta e nella stessa come unica forma di raggiungimento della liberazione individuale e collettiva.

Chi in questi 15 mesi ha attraversato il CSOA, chi ha partecipato alle assemblee, alle attività, alle serate, alle giornate di lotta sa bene di cosa stiamo parlando ci sembra superfluo ribadirlo, chi invece ci ha sempre osteggiato, chi non ci ha compreso durante questo periodo difficilmente lo farà ora, inutile stare qui a dar loro spiegazioni.

Rivolgendoci a questi ultimi, però, vogliamo dire voi che ci auguriamo vi sentiate più sereni ora che, in nome della vostra tanto amata legalità la palestra ex Coni è nuovamente chiusa, abbandonata a se stessa e che tale rimarrà, a marcire nella sua grigia inutilità, affogata dal cemento.

Abbiamo scelto di non scendere a compromessi, di non trattare con la controparte e di non cercare delle soluzioni di comodo che avrebbero, forse, permesso di far sopravvivere a tutti i costi quello spazio. Lo abbiamo fatto nella convinzione che piegarci a questi ricatti, a questi compromessi avrebbe sì, forse, lasciato in vita uno spazio (inteso come 4 mura di cemento) ma, lo avrebbe ucciso nella sua identità, lo avrebbe svuotato di quella natura conflittuale e libera da ogni autoritarismo che lo caratterizzavano; lo avrebbe trasformato in ciò che non volevamo mai fosse: un luogo addomesticato e riassorbito nelle logiche burocratiche statali privo di ogni identità e conflittualità

Abbiamo quindi il sospetto che non fosse l’utilizzo non autorizzato di quel posto a spaventarvi ma, le idee che lì dentro fremevano e ribollivano. Ed è per questo che non possiamo in alcun modo rassicurarvi: non è certo privandoci di un luogo fisico che spegnerete la fiamma che arde nei nostri cuori, non avete fermato la nostra voglia di lottare, non ci avete domati né sottomessi. Avete reso ancora una volta palese, qualora ce ne fosse stato bisogno, che noi e voi non saremo mai dalla stessa parte, che è la nostra stessa esistenza a turbarvi, sono le nostre idee di libertà a darvi fastidio e delle idee non vi libererete mai, per quanti posti possiate sgomberare.

Ringraziamo tuttx coloro che ci hanno mostrato solidarietà e complicità, le parole scaldano il cuore e danno la forza di andare avanti e continuare a lottare ma, sono le azioni a contare davvero e delle parole di chi ci supporta solo quando fa comodo facciamo fatica a fidarci.

Ci auguriamo di trovarvi al nostro fianco nelle prossime battaglie, eravamo all’Anzacresa, saremo ovunque all’anzacresa!

È nostra sorella o nostro fratello chiunque, in ogni contesto e in ogni parte del mondo lotti per la libertà e l’autodeterminazione.

CSOA Ex Coni “Anzacresa”

 

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