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Stati Uniti: La tremenda storia di Glenn Ford condannato a morte

Un delitto del 1983 e un innocente nel braccio della morte: l’articolo di Giuseppe Lodoli con una premessa di Daniele Barbieri

Premessa a una storia tremenda.

Chi è appassionato di cinema collega il nome Glenn Ford a un bravo attore (nella foto qui sopra). Se la memoria non mi tradisce – ma (confesso) ho dato un’occhiata veloce al “dizionario dei film” di Morando Morandini – questo Glenn Ford è finito in carcere, intendo nella finzione cinematografica, poche volte. Di sicuro accadde nel film «Condannato!» (Convicted! del 1950) di Henry Levin. Non una parte memorabile, tantomeno un grido contro la pena di morte come fu, per dirne uno, «La parola ai giurati» (12 Angry Men del 1957) di Sidney Lumet.

Tutt’altro è accaduto al Glenn Ford (foto sotto) di cui racconta Giuseppe Lodoli del «Comitato Paul Rougeau» impegnato dal 1992 contro la pena di morte (la “bottega” segnala ogni mese alcune notizie e campagne del Rogeau).

Chi si impegna contro la «pena capitale» non lo fa perchè alcuni condannati sono innocenti. Ma è terribile constatare quante volte gli “errori giudiziari” – quasi sempre si tratta della “giustizia di classe” – si accaniscono contro il capro espiatorio di turno nrella indifferenza quasi generale. Questa terribile vicenda vale per molte altre che non arrivano agli “onori” della cronaca. [db]

DOPO 30 ANNI ESCE DAL BRACCIO DELLA MORTE, UN PO’ RISENTITO

L’11 marzo 2014 il nero Glenn Ford, riconosciuto innocente, è uscito a 64 anni dal penitenziario di Angola in Louisiana, dopo aver trascorso quasi 30 anni in carcere, 26 dei quali nel braccio della morte.

Il 64-enne Glenn Ford è uscito dal famigerato penitenziario di Angola, in Louisiana, dopo aver trascorso quasi 30 anni in carcere, 26 dei quali nel braccio della morte. Era stato accusato falsamente di aver ucciso, il 5 novembre 1983, la gioielliera 56-enne Isadore Rozeman nel negozio in cui lei riparava orologi. Riteniamo che la permanenza nel braccio della morte di Glen Ford sia la più lunga per un prigioniero che sia stato riconosciuto innocente e liberato negli USA.

Egli, nero, si era sempre dichiarato innocente. Era stato condannato a morte da una giuria tutta composta di bianchi. Gli erano stati assegnati due difensori scelti a caso nella lista degli avvocati locali. Uno di essi si occupava di gas e di derivati del petrolio, un’altra si occupava di assicurazioni. Gli avvocati difensori non assunsero esperti temendo di doverli pagare di tasca propria. L’accusa nascose importanti prove a discolpa e assunse periti forensi squalificati che ingannarono la giuria riguardo all’andamento dei fatti. La principale testimone che connetteva Ford al crimine ritrattò davanti alla giuria la propria deposizione.

Il 10 marzo 2014 è stato firmato dalla giudice Ramona Emanuel l’ordine di scarcerazione per Glen Ford e il giorno successivo egli ha riacquistato la libertà.

L’accusatore distrettuale, in una memoria fatta propria dalla giudice, aveva scritto tra l’altro: “Nell’ultima parte del 2013 credibili prove sono venute a conoscenza del sottoscritto a sostegno della tesi che Glen Ford non fu presente né partecipò alla rapina e all’uccisione della Rozeman.”

Intervistato all’uscita dal carcere, Ford ha dichiarato: “E’ una bella sensazione, la mia mente sta vagando in ogni direzione. E’ una bella sensazione!”. Gli è stato chiesto se ha qualche risentimento per ciò che ha subìto e lui ha risposto di sì: “Non potrò tornare indietro e fare ciò che avrei potuto fare a 35, 38, 40 anni di età; cose del genere”.

Gary Clements e Aaron Novod, gli attuali avvocati di Ford, sono felici dell’annullamento della condanna e della liberazione. Hanno detto che il processo di Ford era stato profondamente compromesso da una difesa inesperta e dalla soppressione delle prove a favore, tra cui notizie ricevute da un informatore della polizia.

Una legge della Louisiana dà diritto ad un indennizzo per coloro che sono stati incarcerati e poi riconosciuti innocenti. Si tratta di circa 25.000 dollari per ogni anno di detenzione fino ad un massimo di 250.000 dollari, oltre a 80.000 dollari per la perdita delle “opportunità della vita”.

Considerato che 250.000 dollari corrispondo a 10 anni di detenzione e che invece Ford ne ha trascorsi 30 in carcere, è sicuro che almeno 20 anni di vita gli verranno portati via “gratis”. In ogni caso qualsiasi cifra sarebbe un magro compenso per chi stato privato di una parte così importante della propria vita.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

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