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Parma: Pm chiede condanna per i vigili responsabili del pestaggio di Emmanuel Bonsu

Pene dure quelle richieste dal Pm nel processo contro i vigili urbani di Parma accusati di aver effettuato un arresto illegale nei confronti del ghanese Emmanuel Bonsu e di averlo poi pestato violentemente, fino a provocargli lesioni permanenti ad un occhio. Al termine di una requisitoria durata 8 ore, sono state chieste pene da sei anni e nove mesi a nove anni ad otto mesi, accompagnate dalla sanzione accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, per sempre per quattro imputati; per 5 anni per gli altri cinque.
Allora tutto bene? Non direi. Innanzitutto il reato principale che è stato loro contestato è stato l’abuso di ufficio. Insomma, il fatto che l’abbiano preso a pugni fino a renderlo quasi cieco ed esclusivamente per razzismo e volontà di prevaricazione, secondo il nostro Codice non è un reato grave; lo è molto di più scrivere una cosa falsa in un documento. Anche il sequestro di persona, praticato dai vigili, è stato declassato col minimo pena.
La seconda cosa è il comportamento omertoso dei vigili. Nessuno che abbia confessato o che abbia chiesto pubblicamente scusa al ragazzo per quello che gli ha fatto. Questo è un atteggiamento che starebbe bene in un clan malavitoso o in una banda di delinquenti, ma non in persone che dovrebbero indossare la divisa a tutela dei cittadini. E’ così che li tutelano?
La terza cosa rimane la pena complessiva. Per quanto sembri pesante (appunto, da 6 a 9 anni), in realtà per i reati contestati poteva essere anche il triplo. Vorrei ricordare che al processo per gli scontri in piazza al G8 di Genova del 2001, c’è stato chi è stato condannato a 12 anni di reclusione per aver lanciato qualche pietra.
fonte: Antonio Rispoli da Julienews.it

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