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Ondata razzista in Italia: le denunce per violenza si sono triplicate negli ultimi 3 anni

L’allarme razzismo non è più solo una percezione diffusa. I dati parlano chiaro: dal 2016 a oggi le denunce per violenza a sfondo razzista sono triplicate. Come riporta il quotidiano la Repubblica, citando l’associazione Lunaria, nel 2016 le denunce erano state 27, per poi salire a 46 nel 2017 e a 126 nel 2018.

E se si considerano, oltre alle violenze, anche altri casi di discriminazione razzista, dalle offese ad altri danni, si arriva al numero record di 628. L’allarme è sempre più vistoso e preoccupante.

Anche i dati Osce vanno nella stessa direzione. Le denunce per “crimini di odio” alle forze dell’ordine nel 2017 sono state 1.048, e quasi la totalità riguarda l’odio razziale. Due anni prima erano la metà.

L’Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, sostiene: “Nell’ultimo anno le discriminazioni a base etnico-razziale si confermano il ground con la più alta percentuale, arrivando a rappresentare l’82,9 per cento delle segnalazioni (nel 2016 rappresentavano il 69,4%)”. Una vera e propria caccia allo straniero, aggravata dal fatto che oggi, esprimere opinioni razziste non è più visto come un tabù come prima.

Anche il Consiglio d’Europa aveva denunciato questa deriva: in Italia stiamo assistendo a “un aumento dei discorsi d’odio da parte dei politici”, aveva detto l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, nel suo rapporto di monitoraggio sull’Italia. E in particolare la preoccupazione riguardava “l’aumento degli atteggiamenti razzisti, della xenofobia e delle posizioni anti Rom nel discorso pubblico, in particolare sui media e su Internet”.

Si stanno moltiplicando ultimamente le iniziative che denunciano episodi e storie di razzismo quotidiane in tutta Italia. Grande scalpore hanno fatto negli ultimi giorni le scritte razziste comparse sulla casa di una famiglia che aveva adottato un ragazzo senegalese e l’episodio del maestro di Foligno che mette alla gogna un bambino nero davanti alla classe.

TPI nei giorni scorsi ha fatto emergere una inquietante storia di ordinario razzismo che sta prendendo piede nella capitale. Nelle ultime settimane si sono moltiplicate infatti le segnalazioni di passeggeri dei mezzi pubblici che hanno assistito a ispezioni nei confronti di persone nere sui bus di Roma.

 “Sono stata fermata in autobus più o meno sette volte, e un’altra volta sono stata fermata all’altezza dell’uscita della metro Malatesta”, ha raccontato Stefania, studentessa 22enne. L’associazione Alterego – Fabbrica dei diritti, che da anni offre assistenza legale ai migranti nella Capitale, ha iniziato a raccogliere le segnalazioni.

L’allarme nasce dal fatto che le ispezioni riguardano solo persone nere, e chiunque abbia provato a chiedere spiegazioni di tale “discriminazione”, ha raccontato di essere stato invitato ad allontanarsi o a tenere per sé le sue domande.

Laura Melissari

da tpi

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