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Omicidio Bifolco: si riapre il processo. Slitta la sentenza

All’udienza del processo per l’omicidio del diciassettenne Davide Bifolco, ucciso il 5 settembre 2014 a colpi di pistola, esplosi da un carabiniere, il giudice, Ludovica Mancini, ha accolto l’istanza per un supplemento presentato dell’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Bifolco, e ha riaperto l’istruttoria: saranno sentiti in aula il consulente balistico e i due carabinieri che erano con l’imputato.

L’udienza  è stata, dunque, rinviata al 19 novembre. La sentenza, prevista per oggi, dunque slitta ad altra data.

L’annuncio della decisione del giudice è stato accolto positivamente dei familiari del giovane, mentre alle porte del Tribunale amici e attivisti sociali manifestavano, in una paizza Cenni, blindata dalla polizia, esponendo lo striscione  “Verità e giustizia per davide”

Secondo l’avvocato Anselmo, al carabiniere dovrebbe essere contestato il reato di omicidio volontario e non colposo.

Nell’ultima udienza, lo scorso 23 luglio, il pm Manuela Persico, titolare delle indagini con il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, aveva concluso la requisitoria con la richiesta di condanna per il carabiniere imputato di omicidio colposo: 3 anni e 4 mesi di reclusione con il riconoscimento delle attenuanti generiche equivalenti.  Per i familiari della vittima, costituiti parte civile, l’entità della pena rappresentava una vera vergogna ed un insulto alla memora di Davide. Quell’udienza fu infatti molto movimentataForti proteste si  levarono da parte dei familiari di Davide. Dal presidio, che si teneva all’esterno del tribunale, invece, partirono un lancio di uova contro le forze dell’ordine.

Sull’udienza il commento di Fabio Anselmo, avvocato di parte civile a Radio Onda d’Urto.