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Muos: accolto ricorso del ministero. Per i giudici del Cga non è abusivo.

da meridionews.it

Ad annunciare il ribaltamento della sentenza del Tar sono stati gli attivisti No Muos, con un post su Facebook. La decisione arriva dopo mesi travagliati, con la lunga disputa riguardante le misurazioni dei campi elettromagnetici. Secondo i periti l’impianto non è pericoloso. Il sito rimane comunque sotto sequestro .

«Brutte notizie. Il Cga ha accolto il ricorso del ministero». È con queste poche parole che gli attivisti No Muos, poco dopo le 13.30, hanno dato la notizia del ribaltamento della sentenza del Tar, riguardo alle autorizzazioni che hanno portato alla realizzazione dell’impianto satellitare all’interno della base americana di Niscemi. I giudici del Tribunale amministrativo avevano dichiarato abusivi i lavori di costruzione. L’annuncio dei militanti è stato pubblicato sulla pagina Facebook del movimento.

Il pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativa arriva dopo mesi travagliati, durante i quali numerosi sono stati i motivi di attrito tra le parti. Il nodo centrale della disputa sono state le misurazioni dei campi elettromagnetici prodotti dalle tre parabole di contrada Ulmo. Disposti dai giudici per accertare le potenzialità – in termini di rischio per la salute dell’uomo e della fauna della zona – in un primo momento si sarebbero dovuti svolgere a gennaio. I test, tuttavia, saltarono in seguito alla mancata taratura della strumentazione e delle misure precauzionali per la popolazione.

giudici imposero comunque al collegio dei verificatori di effettuare le prove, che alla fine si sono svolte a marzo. I periti hanno concluso che le parabole non sono pericolose. I tecnici di parte avevano criticato l’attendibilità dei dati – specialmente quelli riguardanti la potenza massima delle antenne – poiché forniti dall’ambasciata Usa. Su questo punto, i giudici sottolineano che «questi dati non potevano essere acquisiti se non dalla committente e titolare dell’impianto». Cioè gli stessi Stati Uniti. Il Muos, comunque, rimane sotto sequestro penale per ordine del Tribunale di Caltagirone.

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