Dopo oltre cinque secoli trasloca in periferia la storica mensa dei Frati MinoriPadre Clemente: «Non ne potevamo più delle lamentele di chi ha la puzza sotto il naso»
Dopo oltre cinque secoli la storica mensa dei Frati minori del convento di Sant’Angelo in via Bertoni a Milano è costretta a chiudere pressata dalle proteste dei «cittadini bempensanti» che si dichiarano disturbati dal via vai di poveri. La storia è apparsa ieri sul sito del Redattoresociale.it e purtroppo è un elemento in più che inquadra il razzismo strisciante che governa le città. «Ci spostiamo in periferia per le proteste dei benestanti di questo quartiere – afferma padre Clemente Meriggi, presidente della Fondazione fratelli di san Francesco -. Tutti dicono che vogliono aiutare i poveri, ma poi si preferisce non averli nel centro della città». Il trasloco definitivo nella nuova sede, un’ex scuola messa a disposizione dal comune in via Saponaro 40, a sud di Milano, avverrà intorno alla metà di settembre. «La mensa fu aperta intorno alla metà del 1400, poco dopo la fondazione del Convento di Sant’Angelo voluta da San Bernardino da Siena – racconta padre Clemente -. Per più di cinquecento anni ha sfamato e accolto i diseredati di Milano». La mensa di via Bertoni si trova poco distante dalla questura, sotto la quale ogni giorno si forma la fila di stranieri che devono rinnovare o chiedere il permesso di soggiorno. «Tutto questo via vai di poveri e stranieri dava fastidio a chi abita nel quartiere – aggiunge padre Clemente -. Alla fine abbiamo deciso di spostarci perché non ne potevamo più delle lamentele di chi ha la puzza sotto il naso». In agosto volontari e operatori della Fondazione fratelli di san Francesco hanno lavorato a pieno ritmo, garantendo il funzionamento della mensa, di tre dormitori, dell’ambulatorio medico, il servizio pasti a domicilio per gli anziani e il servizio il guardaroba con i vestiti usati. «Il pranzo di ferragosto l’abbiamo fatto in via Saponaro e c’erano un migliaio di persone – sottolinea padre Clemente -. Tutto questo è possibile grazie ai volontari, molti hanno speso le loro ferie aiutando alla mensa». In media nel mese di agosto la mensa ha servito circa 750 pasti, fra pranzo e cena e ha coinvolto in totale 50 volontari suddivisi nei diversi turni (anche di domenica ndr). «Al nostro dormitorio poi si presentavano tanti stranieri che erano sbarcati in Sicilia o in Puglia qualche settimana prima – aggiunge padre Clemente -. Ottengono il permesso di soggiorno per ragioni umanitarie e poi vengono a Milano: oltre ai soliti etiopi ed eritrei, ho visto arrivare iracheni, iraniani e afgani. Fuggono dalla guerra, sono giovani e disperati».
fonte: liberazione
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