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Milano: Attacco politico al Comitato Autonomo Abitanti Barona

Operazione di polizia  in via Ovada a Milano. Obiettivo: il Comitato Autonomo Abitanti del quartiere Barona. Gli agenti hanno perquisito le abitazioni di 5 compagne-i, sfondando le porte delle case e notificando loro misure cautelari che restringono la libertà di domicilio, almeno fino alla conclusione delle indagini preliminari.

Il giorno 30 ottobre 2019 la digos della questura di Milano ha eseguito 5 notifiche con annesse 5 ordinanze cautelari di allontanamento dal comune di Milano, per 5 abitanti appartenenti al comitato autonomo abitanti barona, che da 5 anni lotta in quartiere e con realtà simili sul tema del problema abitativo e della speculazione che avviene sistematicamente nelle nostre città.

La digos di Milano ha ordito un attacco giuridico-politico, sulla base di un fatto avvenuto, a distanza di un anno, alla Baronata, dove per violenza di genere è stata allontanata una persona dalla comunità resistente e quindi dalle assemblee, oltre che invitata a non partecipare più alle iniziative dello spazio.

Questa persona, il giorno dopo l’assemblea che decise il suo allontanamento, tornò per pretendere di rimanere, e due compagni che in quel momento erano alla Baronata per tenere le lezioni della scuola d’italiano, si trovarono costrette ad invitarlo a ritornare in un momento assembleare data l’attività in corso.

Mentre uno dei due compagni parlava, ricevette un pugno dritto alla gola da questa persona, che gli tolse il fiato per alcuni secondi; approfittando dello spaesamento la suddetta persona afferrò una cazzuola che sferrò su un altro compagno, lasciandogli una cicatrice sul volto, ancora oggi ben visibile; alla fine, a fatica si riuscì ad allontanarla.

La persona allontanata si recò in ospedale, nonostante fosse lui l’aggressore oltre che l’illeso; lì venne raggiunta dalla polizia, che, come abbiamo visto, avrebbe preso con molto interesse la denuncia della persona, invitandola anche a recarsi in un secondo momento in questura, per integrare la denuncia precedentemente fatta che oggi ci è stata consegnata per i seguenti capi d’imputazione:

“ 110. 629 1° e 2° e, in relazione all’articolo 628 c.3 n.1, c.p. 61 n 2, 110. 582, 585 c.p.”

che in verbo corrispondono a: concorso, violenza e minacce, estorsione, rapina, danneggiamento con profitto e violenza con aggravanti.

Le modalità di perquisizione, sequestro e consegna delle notifiche sono avvenute con modalità che ricordano operazioni contro le peggiori organizzazioni criminali; infatti già dalle 7.00 del mattino digos e polizia hanno cercato di sfondare le porte dei 5 appartenenti riuscendoci solo con una, entrando da sceriffi con le pistole in mostra, sequestrando immediatamente i cellulari che i compagni stavano utilizzando per avvertire amici e compagni di quanto stava succedendo.

A questo punto sono iniziate invasive perquisizioni di tutti gli appartamenti, terminate con il sequestro di cellulari, computer, chiavette usb, materiale politico informativo, agende personali e appunti delle assemblee. Al termine gli agenti hanno consegnato dei divieti di dimora con obbligo di firma a tutti i 5 compagne/i, immediatamente esecutivi.

La questura di Milano, ricostruendo struttura e ruoli fantomatici del comitato della Barona, mette sotto indagine i compagni/e con misure cautelari che li costringono ad allontanarsi dal comune di Milano.
L’azione repressiva avvenuta quest’oggi esprime una chiara volontà di fermare chi tutti i giorni lotta per un’ alternativa dignitosa al di là della mercificazione che questa città impone come modello unico di vita, senza lasciare spazi alla solidarietà e all’organizzazione dal basso.

Episodi come questo sono purtroppo noti e sempre più frequenti:

a Padova, Piacenza, Milano, Cosenza e su tutto il territorio nazionale, avvengono tentativi di fermare le lotte colpendo le persone e dipingendole come organizzatrici di crimini.

Come Comitato Autonomo Abitanti Barona, rifiutiamo ogni singola accusa e la rispediamo al mittente: occupare case per soldi è una pratica mafiosa, che specula sui problemi delle persone, e la combattiamo ogni giorno. Lasciare case vuote e gente in strada è una strategia attuata per il lucro di palazzinari e istituzioni. La repressione non può intimidirci: a ogni attacco corrisponderà un rafforzamento!

SE CHI LOTTA E’ UN DELINQUENTE, SIAMO TUTT* CRIMINALI!

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Da Radio Onda d’Urto l’intervento di Stefano, del Comitato Autonomo Abitanti della Barona. Ascolta o Scarica.

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Corriere Milano. Se questo è giornalismo

Sbatti il mostro in prima pagina.

Confessiamo di essere ancora in pieno travaso di bile.

Sì, perché solo questo effetto può produrre l’articolo di Andrea Galli di questa mattina sulle pagine milanesi del Corriere della Sera.

Un articolo sulla vicenda delle perquisizioni di ieri agli attivisti del Comitato Autonomo Abitanti Barona con relativi divieti di dimora a Milano e obblighi di firma.

Le accuse sono pesanti e sordide. Estorsioni, pestaggi (anche a una donna incinta, con tanto di presunti dettagli estremamente precisi: “pugni sui seni”…) e tutta il peggio che potrebbe essere imputato alla più feroce gang criminale.

L’articolo parte alla carica con un: “Eccoli qui, gli aspiranti rivoluzionari, i paladini (rigorosamente a parole) degli oppressi e dei loro diritti. Che invece schiavizzano e picchiano a sangue. Dopo aver chiesto i soldi. Presentiamoli, in ordine alfabetico”. E poi via con i nomi e cognomi degli indagati.

Non c’è che dire! Un inizio degno di Libero, il Giornale, la Verità…anzi forse peggio. Per chi ha un po’ di memoria storica frasi del genere ricordano gli articoli del Borghese e del Candido, poco rimpianti fogli reazionari dell’Italia della Prima Repubblica. Persino la Questura, nei suoi comunicati stampa, sa fare di meglio e utilizza toni che, in confronto a quelli di Galli, si possono definire professionali e morati.

L’articolo è il consueto minestrone che mischia anticomunismo viscerale, moralismo da quattro soldi e luoghi comuni. In una chiacchierata da bar davanti a un bianchino probabilmente si sarebbero fatti dei ragionamenti più complessi…

I verbi dell’articolo sono tutti all’indicativo. Neppure un’ombra di un condizionale, di un dubbio. Le prove sono granitiche. Le carte dell’accusa verità assoluta! Alla faccia del garantismo e della presunzione di non colpevolezza!  Peccato per il piccolo particolare, ovviamente non riferito dall’ottimo Galli, che l’accusa avesse chiesto gli arresti per gli indagati (per fatti, tra l’altro, di più di un anno fa)  e il gip non li abbia concessi. Un fatto non proprio secondario in un’inchiesta penale… Del resto era granitica la certezza della responsabilità di Valpreda nella strage di piazza Fontana, era granitica la certezza delle molotov presenti alla Diaz durante il G8, era granitica la certezza dell’innocenza dei Carabinieri nella morte di Stefano Cucchi… Tutte certezze puntualmente, scusate il francesismo, finite nel cesso.

Altro elemento che accomuna tutta una serie di articoli della redazione milanese del Corrierone.

L’assoluta e totale mancanza di contraddittorio.

Mai che ci si degni di sentire la controparte! Mai una sola volta! Alla faccia dell’abc del giornalismo e della deontologia professionale! Che si tratti di un corteo di 10.000 persone solidale con la lotta dei curdi o di occupazioni di casa poco importa.  La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti: dare spazio solo alle voci di Questura e Procura!

L’operazione è sempre uguale da anni. Creare il caso e favorire la repressione. E ora, trasformare la lotta per la casa in una squallida vicenda criminale così da rendere impraticabile qualsiasi difesa pubblica degli indagati. Di fronte ad accuse così infamanti come ci si può difendere? Lo avevamo già visto per il Giambellino e ora viene replicato in Barona.

Noi, che abbiamo un’indole libertaria e garantista consiglieremmo ai giornalisti del Corriere di girare un po’ per Milano, fare qualche domanda nelle strade….insomma cose banali.

In attesa di un pezzo altrettanto carico d’odio, disprezzo e sagacia contro un clan della ‘ndrangheta o qualche potente corrotto…

da MilanoInMovimento

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