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Migranti: Il risultato della loro repressione… Su quelle barche ci siamo Noi

Più di duecento migranti dispersi, 29 morti accertati. Sono le scelte politiche dei Paesi europei le cause profonde che li hanno determinati. Dobbiamo scardinare subito l’intero discorso sull’immigrazione: “parlare di persone da accogliere e non di frontiere da controllare; pensare alla sicurezza di chi migra e non solo a quella dei Paesi di approdo; cercare soluzioni strutturali e non di emergenza; pensare alle migrazioni come un prezioso fenomeno del presente e non come ad un fenomeno da reprimere inutilmente. Pensare che su quelle barche non ci sono Loro, ma ci siamo Noi. Tutti”

 

Il messaggio diffuso in rete dal Naga – storica associazione milanese di assistenza socio-sanitaria e per i diritti dei cittadini migranti, dei rom e dei sinti -, dopo la nuova strage in mare.

Sono oltre duecento i migranti dispersi nel canale di Sicilia per il naufragio di due barche avvenuto il 10 febbraio, dispersi che si sommano ai 29 migranti morti per ipotermia.

“Apprendiamo con dolore dei morti e dei dispersi nel canale del Sicilia. Il freddo e la bufera sono gli eventi atmosferici che hanno causato le morti e il naufragio. Sono però le scelte politiche dei Paesi europei le cause profonde che li hanno determinati”, afferma Luca Cusani presidente del Naga.

“Sicuramente la nuova missione militare Triton ha dimostrato immediatamente di non essere adeguata al salvataggio dei migranti che cercano di arrivare in Europa e sebbene Mare Nostrum abbia avuto il merito di salvare molte vite umane e una sua riattivazione sia auspicale, crediamo che le morti in mare possano essere evitate solo attraverso un ripensamento generale delle politiche migratorie europee”, prosegue il presidente del Naga.

“Crediamo sia necessario scardinare l’intero discorso sull’immigrazione: parlare di persone da accogliere e non di frontiere da controllare; pensare alla sicurezza di chi migra e non solo a quella dei Paesi di approdo; cercare soluzioni strutturali e non di emergenza; pensare alle migrazioni come un prezioso fenomeno del presente e non come ad un fenomeno da reprimere inutilmente. Pensare che su quelle barche non ci sono Loro, ma ci siamo Noi. Tutti”, conclude Luca Cusani.

Come Naga continueremo a fornire assistenza sanitaria, sociale e legale e continueremo a difendere diritti tutte le volte che cercheremo di soddisfare dei “bisogni”.

Info: 349 160 33 05 – naga@naga.itwww.naga.it

 

da comune-info

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