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Maxiprocesso NoTav: dimezzate le pene in appello

E’ arrivata nella tarda serata di giovedì 21 gennaio, dopo una lunghissima Camera di Consiglio, la sentenza d’appello bis del maxi-processo No Tav che vedeva alla sbarra decine di attiviste e attivisti per le giornate di lotta di fine giugno e inizio luglio del 2011, con la resistenza allo sgombero poliziesco della Libera Repubblica della Maddalena prima e il rilancio di massa del 3 luglio, con decine di migliaia di No Tav a muoversi verso il cantiere-fortino di Chiomonte.

L’iter processuale è stato particolarmente intricato, con la pesantissima sentenza del primo processo rimessa in dubbio dalla cassazione due anni fa. La procura torinese, nel processo bis, ha sostanzialmente mantenuto la stessa attitudine: nessun tipo d’inchiesta sulle violenze delle forze dell’ordine che sparavano lacrimogeni dai cavalcavia in faccia ai manifestanti e pesantissime richieste per i notav che resistettero allo sgombero della Maddalena. Se il dispositivo è stato sostanzialmente confermato dai giudici, le pene sono comunque state ridotte in maniera significativa creando un’evidente frustrazione del procuratore generale ieri alla lettura della sentenza.

Alla fine sono state disposte 32 condanne. I giudici hanno tuttavia operato sensibili riduzioni di pena, che ora sono comprese fra i due anni e i sei mesi di reclusione, rispetto alle sentenze precedenti, pronunciando alcune assoluzioni parziali e dichiarando prescritti numerosi episodi. La Corte d’appello di Torino, nel novembre 2016, aveva deciso invece di condannare 38 imputati a pene più pesanti, sino a 4 anni e 6 mesi di carcere, proprio per le giornate del 27 giugno e del 3 luglio 2011.

Durante tutta la giornata di giovedì i No Tav si sono mobilitati: prima davanti al Tribunale di Torino e poi, nel tardo pomeriggio, fuori dal carcere della Vallette, dove l’attivista No Tav Dana Lauriola – assieme a due detenute – è entrata in sciopero della fame a oltranza, contro le dure condizioni detentive interne al penitenziario di Torino.

Dal presidio di giovedì 21 gennaio sotto il carcere di Torino la corrispondenza di Radio Onda d’Urto con Roberta, Movimento No Tav, raggiunta prima della sentenza del maxiprocesso. Ascolta o scarica

 A tutti gli imputati la nostra solidarietà

 

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