Menu

Massacri a Gaza, Israele uccide oltre 70 persone in 24 ore

In Palestina 70 morti in 24 ore a Gaza, mentre in Cisgiordania mano libera all’espansione colonialista

Nel 2024 la spesa militare globale ha registrato il maggiore incremento dalla fine della Guerra Fredda, raggiungendo i 2.700 miliardi di dollari a causa delle guerre e dei conflitti in tutto il mondo. Lo rivela il rapporto dell’International Peace Research Institute (Sipri), l’istituto internazionale indipendente dedicato alla ricerca su conflitti, armamenti pesanti e disarmo di Stoccolma, spiegando che “Nel 2024 la spesa è aumentata del 9,4%, il decimo anno consecutivo di aumenti, rispetto al 2023, soprattutto a causa dei conflitti in Europa e in Medio Oriente.

Andiamo proprio in Medio Oriente, con la Palestina. La delegazione di Hamas ha lasciato Il Cairo dopo colloqui con i funzionari egiziani per cercare una qualche via che porti a un cessate il fuoco. Non ci sono tuttavia al momento novità particolari, dato che Israele continua a chiedere di fatto la resa e la smilitarizzazione di Hamas come precondizione per ogni accordo.

Intanto Tel Aviv uccide e bombarda in tutta la Striscia. In 24 ore 70 i morti, di cui almeno una ventina solo tra stanotte e stamattina. Da quando, il 18 marzo, Israele ha rotto unilateralmente la tregua stipulata a gennaio, sono oltre 2mila i morti, 51.400 dal 7 ottobre 2023, con 2 milioni di sfollati e migliaia di persone nuovamente alla fame. Da inizio marzo, gli occupanti hanno imposto il blocco totale all’ingresso degli aiuti, dal cibo ai farmaci, fino alle tende.

Su Radio Onda d’Urto la corrispondenza di lunedì 28 aprile da Gaza di Sami Abu Omar, cooperante da anni di diverse realtà solidali italiane attive nella Striscia. Ascolta o scarica

Da Gaza alla Cisgiordania Occupata, dove coloni e soldati occupanti sono scatenati: segnalati raid, vandalismi, scontri, arresti un po’ ovunque, da Ramallah a Betlemme, da Masafer Yatta a Jenin e Tulkarem, le due città del nord assediate da oltre 3 mesi, mentre nei sobborghi settentrionali di Gerusalemme le forze speciali israeliane travestite in abiti civili hanno rapito un palestinese.
Sempre dal Medio Oriente. Attacchi Usa hanno preso di mira un centro di detenzione per migranti a Saada, nel nord-ovest dello Yemen, uccidendo almeno 68 persone ” estratte dalle macerie di un centro di detenzione per migranti africani, mentre le squadre della protezione civile e della Mezzaluna Rossa stanno continuando i loro sforzi cercando superstiti”, dicono i media yemeniti.

Infine l’Iran. Aerei russi anti-incendio sono arrivati a Bandar Abbas, nel sud del Paese, per cercare di eliminare definitivamente l’incendio scoppiato sabato dopo l’esplosione al porto di Shahid Rajae. Il rogo sembrava spento, ma nella notte nuove esplosioni avvenute in nuovi container. Per ora il bilancio ufficiale è di 46 morti e centinaia di feriti. Le autorità di Teheran non hanno fornito per ora alcuna informazione sulla dinamica degli scoppi.

Osservatorio Repressione è una Aps-Ets totalmente autofinanziata. Puoi sostenerci donando il tuo 5×1000 

News, aggiornamenti e approfondimenti sul canale telegram e canale WhatsApp