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L’Onu bacchetta Roma per gli sgomberi delle comunità rom

L’Onu richiama l’Italia in tema di sgomberi ai danni delle comunità rom. Lo ha deciso il Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale delle Nazioni unite (Cerd), con un rapporto per segnalare le “violazioni da parte delle autorità italiane nazionali e locali del diritto all’alloggio nelle procedure di sgombero che hanno coinvolto le famiglie rom”.

Il Cerd ha pubblicato le proprie osservazioni in un testo in cui “deplora gli sgomberi mirati delle comunità rom e sinte che hanno avuto luogo dal 2008 nel contesto del decreto emergenza nomadi – spiega l’associazione – e rileva con preoccupazione la mancanza di adozione di misure correttive, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato abbia annullato nel novembre 2011 il decreto emergenza nomadi. Lo stesso Comitato invita l’Italia ad adottare le misure necessarie per evitare gli sgomberi forzati e a fornire a queste comunità un alloggio alternativo adeguato”.
Molte associazioni italiane hanno lanciato anche un appello nazionale – “Il diritto all’alloggio non si sgombera” – e una campagna di raccolta firme per chiedere la sospensione immediata provvedimenti di sgombero non accompagnati da “seri e concreti sforzi di accoglienza alternativa per i gruppi familiari” all’interno del Comune di Roma. “Ogni anno nella città di Roma centinaia di bambini rom sono sgomberati con le loro famiglie dagli insediamenti informali della capitale senza che sia loro offerta una soluzione alternativa adeguata -spiega l’associazione – dimenticando che, secondo le norme e le convenzioni internazionali, gli sgomberi forzati rappresentano una violazione del diritto a un alloggio adeguato. Sono stati 427 gli sgomberi forzati senza alternativa realizzati dal Comune di Roma negli ultimi 2 anni e il più delle volte ogni singola procedura di garanzia del diritto individuale è stata ignorata”.
 

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