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Lettere aperte dai detenuti AS1 del carcere di Parma‏

Dal carcere di Parma arriva una “lettera aperte”. Le firmano detenuti in regime di Alta Sicurezza.A Parma è previsto 1’arrivo di altri detenuti dalle sezioni di Alta Sicurezza di altre carceri d’Italia dove si stanno chiudeno le sezioni AS1. Cos’è che non va? Leggete.

Al Capo dello Stato
Al Ministro della Giustizia
Al Capo dell’Amministrazione Penitenziaria
Ai Magistrati di Sorveglianza di Reggio Emilia
Al Direttore della Casa di Reclusione di Parma
Al Garante dei Diritti dei Detenuti Regione Emilia-Romagna
E p.c. Senatore Luigi Manconi
Ed Altri

Siamo i detenuti del reparto AS1 C.R.di Parma. Abbiamo deciso di rivolgerci alla SS. LL. dopo essere venuti a conoscenza del fatto che la sezione AS1 di Padova sarà dimessa e che i detenuti di quel reparto-secondo notizie giornalistiche- verranno trasferiti presso il reparto AS1 della C.R. di Parma.
Vogliamo, innanzitutto rivolgerci alla SS. LL. in termini civili, quei termini che ci consentono di affrontare una comunicazione responsabile e cosciente atta a fare conoscere e comprendere quali sono le difficoltà che segnano la nostra quotidianità.
Gli argomenti che tratteremo, per quanto complessi, sono indissolubilmente legati alla vivibilità all’interno delle celle e alla qualità della vita al di fuori di esse.
La sezione AS1 della C.R. di Parma, attualmente ospita 27 detenuti, per una capienza max di 25 posti. Tra gli ospiti qui reclusi, 19 sono ergastolani, i rimanenti 8 scontano condanne ventennali o trentennali.
Nel computo dei 27 ci sono persone affette da malattie debilitanti, altri soffrono di problemi psico-fisici-claustrofobici, altri ancora sono studenti universitari, infine ci sono individui con discrete condizioni fisiche. Per tutti, nessuno escluso, vale il principio del rispetto della dignità umana. Dignità citata nelle premesse delle regole penitenziarie europee del 2006, ma anche all’art. 18 (I locali di detenzione e, in particolare, quelli destinati ad accogliere i detenuti durante la notte devono soddisfare le esigenze di rispetto della dignità umana e, per quanto possibile, della vita privata e rispondere alle condizioni minime richieste in materia di sanità e di igiene, tenuto conto delle condizioni climatiche, segnatamente per quanto riguarda la superficie e la cubatura).
Noi stiamo chiusi in cella 20 ore su 24. Le 4 ore sono assegnate ai passeggi.
Locali questi non idonei ad ospitare 27 persone, se si considera la superficie minima disponibile per ogni maiale che, secondo la direttiva CEE 91/630, recepita dall’Italia con B.L. n°534/92 e direttive 2001/88 e 2001/93, è di 6 mq.
Le celle detentive, per capienza, possono ospitare solo un detenuto. Se all’interno venissero collocate 2 persone lo spazio disponibile calpestabile pro-capite scenderebbe sotto i 3 mq, spazio calcolato al netto dell’ingombro del mobilio.
La cella è provvista di un piccolo wc privo di finestra. Il ricambio d’aria dovrebbe avvenire attraverso un areatore dimensioni di cm 10×10, ma questo non avviene e giornalmente chi vive stipato in due all’interno della stessa cella è costretto a respirare gli odori maleodoranti causati dai bisogni fisiologici del compagno di cella. Per le operazioni di pulizia corporale la porta del wc rimane aperta. Abbiamo costatato l’impossibilità di lavarsi nel lavabo con la porta chiusa. Questa situazione non è sufficientemente adeguata ad assicurare un minimo di privacy.

Ai fini della determinazione dello spazio individuale minimo intramurario, la giurisprudenza nazionale ha precisato che, dalla superficie lorda della cella debba essere detratta la superficie occupata dagli arredi, individuando nel suolo calpestabile il parametro di calcolo. Una misura questa calcolata sulla base del criterio di 9 mq per singolo detenuto, più 5 mq per gli altri. Lo stesso spazio per cui in Italia viene concessa l’abitabilità alle abitazioni, condizione più favorevole rispetto ai 7 mq per singolo detenuto più 4 mq stabiliti dal CPT per gli altri. (Fonte DAP, Ufficio per lo sviluppo e la gestione del sistema informativo statistica e automazione di supporto dipartimentale). Tratto da Guida al Diritto nr°30 del 19/07/2014.

Sulla questione spazio individuale esiste una elaborazione giurisprudenziale da parte della:
-Corte di Cassazione(Sez. I, sent. Del 29/10/2014; 26/02/2015 n°8568)
-“ “ “ (Sez. I sent. Del 19/12/2013 n°5728)
-Magistratura di Sorveglianza di Padova;ord. 30/05/2013
-Magistratura di Sorveglianza di Verona;ord. 02/07/2013

Tra gli aspetti della qualità della vita di noi detenuti AS1 da segnalare la mancanza di una biblioteca, di una scuola, di lavoro, l’esclusione alle nomine a Commissioni esterne, a corsi professionali finalizzati. Ma la questione dell’inumanità della pena non si esaurisce nello spazio messo a disposizione a una persona in carcere, ma vanno contemplati altri parametri, tra i quali spicca quella evidenziata nello standard del CPT, parte I, art. 47, che, nello specifico, afferma: “Tra i 3 ed i 7 mq a disposizione la disumanità è inversamente proporzionale al grado di implementazione di una serie di fattori compensativi, il primo fra tutti è assicurare che i detenuti possano trascorrere una ragionevole parte della giornata -8 ore o più- fuori dalla cella occupati in attività motivanti di vario tipo. Per i condannati i regimi dovrebbero essere di livello ancora più elevato”.
In considerazione di quanto descritto pare opportuno rivelare alle SS. LL. che l’eventuale -quanto probabile- arrivo di altri detenuti restringerebbero i già esigui spazi vitali in cella e se lo spazio recluso diventa incapace di garantire lo spazio vitale, viola la dignità umana.
Ci appelliamo alla sensibilità delle SS. LL. vi chiediamo una pena coerente con la dignità umana, spazi di vita umani, Trattamento umano, riconoscimento pieno di diritti, salvaguardando l’integrità psico-fisica della persona qui detenuta, nel rispetto dell’art.27 della Costituzione.

I detenuti:

Avarello Giovanni- Cavallo Aurelio- Mafrica Giovanni- Stolder Ciro- Piscopo Giuseppe- Di Girgenti Antonino- Farraioli Domenico- Barranca Giuseppe- Testa Domenico- Donatiello Giovanni Pulcinelli Ciro- Rua Gianfranco- Reitano Roberto- Favara Corrado- Gangitano Andrea- Romeo Antonio- Benigno Salvatore- Bocchetti Gaetano- Bevilacqua Fioravantio- Donatello Giovanni- Capozza Luigi- Sorrento Antonio- Morelli Domenico- Di Bona Enzo- Mazzara Vito.

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