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Lettera di Mauro Gentile: negato il diritto alla salute

Pubblichiamo la lettera di Mauro Gentile, agli arresti domiciliari per la giornata di lotta del 15 ottobre 2011 a Roma.

Oggi mi è arrivata la notifica per poter andare in ospedale a fare le visite mensili e di ricevere un infermiere a domicilio ogni 15 giorni per prelievo venoso. La novità? E’ stato rigettato tutto, nonostante sia stato sempre autorizzato e nonostante abbiano certificati medici del primario dell’ospedale di Ancona con allegato il piano terapeutico a cui sono sottoposto per la durata di un anno. Questa terapia è molto importante ai fini della mia salute e mi sono sottoposto a due anni di visite prime di iniziarla col consenso del primario e della commissione medica dell’ospedale. Da ormai tre mesi ho iniziato la cura, pesante a livello fisico e psicologico e soprattutto agli arresti, e mi vedo interrompere il tutto perchè una bigotta camera di consiglio ha vestito i panni del medico, mostrando ignoranza e incompetenza, dando una sua diagnosi per la mia cura. E’ vergognoso che dei magistrati si sostituiscano ai medici mentre non sanno fare il loro lavoro. Le motivazioni del rigetto, che poi vi trascriverò, sono le solite menzogne per ridurre al minimo la poca libertà che mi è concessa, è ovvio che partiranno denunce per esser venuti meno al diritto alla cura del detenuto e darò dura battaglia affinchè paghino caro, magistrati e ministeri. Questo è quanto riportato sul rigetto : Si rigetta per l’elevata pericolosità dell’imputato che richiede la massima cautela e perchè il 30.1.2014 egli ha già affrontato una visita epatologica che è tale da non doversi ripetere a tempi brevi. Normalmente i controlli si ripetono ogni 6 mesi.

Queste motivazioni sono lo specchio dell’ignoranza di chi mi ha condannato e continua a farlo negandomi il diritto alla salute, bloccarmi la cura adesso vorrebbe dire ripetere tutto l’iter per accedere alla cura, tra l’altro molto costosa, e non è detto che mi venga concesso il diritto ad usufruirne di nuovo dato che verrebbe segnalata come: non risponde alla cura.

Come per i permessi negatimi per andare da solo alle udienze, ora anche quelli per curarmi. Sono diventato pericoloso dal primo gennaio mentre fino al 31 dicembre 2013 ero mite ed affabile.

Non facciamoci ingannare dall’assoluzione e gli sconti minimi di pena al processo d’appello, il vero volto della magistratura è questo che sta mostrando oggi, negando diritti costituzionali che sono alla base della dignità dell’essere umano.

Lotterò fino allo stremo delle forze per riprendermi la libertà negata e far pagare ai miei aguzzini queste forme di torture.

Mauro Gentile, detenuto politico per la resistenza del 15 ottobre 2011

Da Rete Evasioni

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