Lettera dalla sezione femminile del carcere delle Vallette di Torino
- luglio 04, 2025
- in Lettere dal carcere
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Siamo alcune delle detenute del Padiglione Femminile del carcere di Torino.
Torino da sempre è un carcere più che problematico, la nuova “gestione” nel reparto femminile non semplifica le cose, il pacchetto sicurezza ci impedisce anche le forme di protesta più pacifiche, lotte che il femminile, per richiamare l’attenzione, porta avanti da anni, tanto da essere definite “LE RAGAZZE DI TORINO”.
La repressione del pacchetto sicurezza e lo staff che comanda crea un clima che rende la galera “doppia” come se non bastassero gli spazi fuori norma dove dobbiamo espiare le nostre pene, spazi che siamo obbligate a condividere posizionando un letto a castello, non sempre possiamo dividerlo con persone con cui instaurare un rapporto decente, con le conseguenze che comportano liti.
Il caldo e gli spazi non regolamentari rendono il clima incandescente e basta poco per fare scatenare delle proteste con delle conseguenze inevitabili di rapporti disciplinari che non sempre stabiliscono la vera causa del diverbio, e il fine pena si allunga.
Le perquisizioni giornaliere dovrebbero essere mirate al ritrovamento di cose illegali e pericolose invece le perquisizioni vengono fatte invasive ed eccessive, destabilizzando l’equilibrio mentale anche delle detenute sane psicologicamente, togliendo anche cose acquistate in spesa.
Riguardo il lavoro ci dovrebbe essere una graduatoria la quale non viene rispettata, varie detenute hanno spese fuori di qua e figli da dover mantenere e il carcere è costoso.
Il percorso non è riabilitativo ma afflittivo.
Infine di minor importanza ma a noi crea un grande disagio il fatto che vengano chiuse le celle mezz’ora prima alla sera e 1 ora durante ogni distribuzione del vitto.
Abbiamo scritto varie volte alla direttrice per un incontro ma non abbiamo mai avuto una risposta, di tutto questo ne abbiamo parlato con la garante dei detenuti comunale ma sembra avere le mani legate anche lei, infatti i suoi interventi con la direzione non hanno avuto nessun riscontro.
Nelle sezioni dinamiche abbiamo diversi soggetti con delle problematiche mentali e nonostante le nostre richieste di un presidio medico inoltrato attraverso la classe politica e le istituzioni non si è ancora risolto il problema con le conseguenze di sezioni diventate a dire poco ingestibili.
Anche se le problematiche sono tante queste sembrano le più importanti.
Chiediamo di essere ascoltate e che venga risolta la situazione, perchè qua dentro non si vive più.
Torino 25/6/2025 UN SALUTO PRIGIONIERO
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