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Legnaro (Pd): rogo contro giostrai rom

A Legnaro, in provincia di Padova, si è scatenato stanotte l’ennesimo incendio contro i «nomadi». Un rogo, di origine dolosa, secondo quanto riportano alcune agenzie e secondo le prime ipotesi del Sindaco della cittadina, ha distrutto il capannone e la giostra «Alladin Labyrinth» che apparteneva ad alcuni Sinti. Purtroppo il rogo ha ucciso in modo atroce due giovanissimi fidanzati, entrambi giostrai e Sinti: Joy Torrinunti, 19 anni, e Giada Dalla santa Casa, 16 anni. Il Gruppo EveryOne e altre associazioni che tutelano i diritti dei Rom e dei Sinti hanno più volte lanciato l’allarme-razzismo nel Padovano, dove l’intolleranza raggiunge punte gravissime, fomentata da politici razzisti e irresponsabili. Il sindaco di Legnaro, Giovanni Bettini, ha addossato pubblicamente la responsabilità della tragedia a «un regolamento di conti tra famiglie di nomadi giostrai, per motivi sconosciuti», escludendo «nel modo più assoluto che si tratti di un’aggressione a sfondo razzista. Qui la città non c’entra nulla». «Riteniamo che ci siano tutte le basi per vagliare attentamente l’ipotesi di un attentato a sfondo razzista, indirizzando le indagini in tal senso» dichiarano invece i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. «E’ assurdo pensare che i Sinti, giostrai o meno, regolino i propri diverbi con un efferato omicidio, che nelle loro comunità è considerato come il reato più grave in assoluto, per il quale i responsabili sarebbero immediatamente messi al bando. Inoltre,» proseguono gli attivisti «anche secondo i nostri volontari Rom, che conoscono la comunità Sinti padovana e i giostrai della zona, non è assolutamente ipotizzabile un regolamento di conti che sfoci in un reato simile, visto che la comunità di giostrai è costituita da famiglie imparentate tra loro e molto unite. E’ noto inoltre a tutti» proseguono Malini, Pegoraro e Picciau «come nella zona della provincia di Padova, negli ultimi mesi e soprattutto d’agosto, quando l’Italia era in vacanza, si siano intensificati episodi di odio razziale ai danni di comunità Rom e Sinti stanziate localmente. Non ultima, la scritta su un muro ‘Brucia il rom’ lasciata lo scorso 30 agosto da un gruppo razzista locale nel territorio di Vigodarzere, un comune limitrofo del padovano, dopo aver incendiato una baracca sull’argine del Brenta. Invitiamo gli Inquirenti» concludono i rappresentanti di EveryOne «a non sottovalutare queste ipotesi, come purtroppo è avvenuto in altri comuni italiani, e a indirizzare le indagini verso gruppi di estrema destra locali, che agiscono efferatamente senza paura di ritorsioni, confortati dalle posizioni spesso intolleranti e xenofobe delle istituzioni locali».

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