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Le responsabilità italiane nel deterioramento dei diritti umani in Egitto

EgyptWide for Human Rights  ha pubblicato  un rapporto analitico intitolato Complici ufficiali: l’impatto della cooperazione di polizia Italia-Egitto sui diritti umani.

Il rapporto ricostruisce l’evoluzione della cooperazione di polizia tra Egitto ed Italia dal 2010 al 2020, un decennio che ha visto l’Egitto sprofondare in un autoritarismo sempre più paranoico e repressivo mano a mano che gli apparati statali di sicurezza e l’esercito estendevano il proprio controllo sulla vita del paese.

Mentre in Egitto si diffondevano pratiche repressive quali gli arresti arbitrari e la criminalizzazione dell’opposizione, la tortura, le esecuzioni extragiudiziali, i processi a civili nei tribunali militari, la censura di qualsiasi forma di dissenso e di protesta, numerosi paesi europei, tra cui l’Italia, stavano progettando una nuova architettura per le relazioni euro-mediterranee, le cui parole d’ordine sono “stabilizzazione”, “sicurezza” e “controllo dei flussi migratori”.

La ricerca condotta da EgyptWide ha analizzato i dati presentati dal Ministero dell’Interno italiano sulle iniziative bilaterali che hanno visto protagoniste le forze di polizia italiane e i loro omologhi egiziani. L’analisi di quei dati attesta una progressiva proliferazione delle iniziative volte al rafforzamento delle capacità operative della polizia e degli apparati di sicurezza egiziani, che includono la fornitura di equipaggiamento di polizia e paramilitare a titolo gratuito, l’erogazione di corsi di formazione e addestramento (inclusi i programmi ITEPA), e a cui si sommano numerose collaborazioni, scambi di esperti, conferenze e convegni, vertici bilaterali tra autorità di polizia.

Nemmeno a fronte del ritiro dell’ambasciatore italiano, avvenuto nel 2016 su pressione della società civile a seguito dell’omicidio del ricercatore Giulio Regeni, la cooperazione di polizia ha visto battute d’arresto.
Nel periodo dal 2016 al 2019 sono stati centinaia gli agenti di polizia e dei reparti speciali egiziani che hanno beneficiato di corsi di addestramento ed equipaggiamento forniti dalla Polizia di stato, dall’Arma dei Carabinieri e dai Nuclei Antiterrorismo N.O.C.S.

Per tutto il decennio esaminato, l’Italia ha collaborato attivamente con l’Egitto, contribuendo a rafforzare il potere e la legittimazione degli stessi apparati statali a cui le agenzie delle Nazioni Unite per la tutela e la promozione dei diritti umani imputano la soppressione dello stato di diritto e delle libertà democratiche in Egitto.

Il rapporto Complici ufficiali denuncia le responsabilità italiane nel deterioramento dei diritti umani in Egitto ricostruendo e analizzando la natura, i contenuti e l’evoluzione della cooperazione in materia di difesa e sicurezza tra Italia ed Egitto, sia a livello bilaterale che multilaterale (sono infatti analizzate diverse iniziative promosse dall’Unione europea o da consorzi che riuniscono paesi europei e nordafricani, quali il programma CT-MENA, l’Operazione Themis, e i corsi nell’ambito di EuroMed Police).

In conclusione sono presentate alcune raccomandazioni al Parlamento italiano e al Ministero dell’Interno per assicurare maggiore trasparenza e il rispetto dei diritti umani nel settore della cooperazione di polizia.

Il rapporto è disponibile al link: https://bit.ly/3HoaAv3

EgyptWide for Human Rights  

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