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La smemorata Meloni tra revisionismo e amnesie contemporanee

Sulla strage delle Fosse Ardeatine Giorgia Meloni non ha trovato niente di meglio da dire che: “una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani“.

di Federico Giusti

Giorno dopo giorno la vera anima della destra esce fuori, dai Martiri delle Fosse Ardeatine prelevati dal carcere Romano ove erano rinchiusi come antifascisti e trucidati dai nazifascisti diventati emblema della italianità fino al reato di Tortura che vorrebbero eliminare dal codice penale fino alla vergogna delle madri  detenute in carcere con i loro figli in tenera età.

In realtà nulla di nuovo perchè questo Esecutivo si muove nell’alveo del securitarismo e di uno strisciante revisionismo storico e politico.

Far passare i martiri delle Fosse Ardeatine come vittime del nazismo in quanto italiani è una operazione revisionista che lancia un messaggio molto chiaro: basta con i retaggi del passato, rileggiamo la storia con la lente della italianità per costruire un paese pacificato sulla ignoranza e sulla manipolazione della memoria stessa.

Mentre tanti italiani erano uccisi perchè antifascisti, altri erano invece a combattere a fianco dei nazisti e se questi ultimi avessero vinto oggi non esisterebbe la nostra debole democrazia.

Ma il revisionismo storico si accompagna da sempre a incursioni nella attualità, non sono casuali le due proposte degli ultimi giorni, il ritiro di una Legge già scritta e pronta per essere votata che prevedeva il trasferimento delle madri detenute in strutture non carcerarie per far crescere i loro figli fuori dalle sbarre, un provvedimento di umanità simile a tanti altri in Europa.

Il centro destra, sempre in nome del securitarismo, vuole che madri e figli restino in carcere, un esempio esplicativo della pedagogia e della umanità di questo Governo.

Ancor piu’ grave è la volontà di porre fine al Reato di Tortura per disinnescare decine di cause giudiziarie che vedono imputati operatori di polizia penitenziaria ed esponenti delle Forze dell’Ordine.

Anche in questo caso, un lungo iter per approvare una legge, anche questa europea, che condanna e persegue reati e abusi commessi nelle istituzioni totali, nelle caserme e in carcere.

Ci pare del tutto evidente che la natura autoritaria (definirlo è fascista è offensivo?) di questo Esecutivo si palesi giorno dopo giorno e dal revisionismo storico alla quotidianità ci sono fatti eloquenti che meritano non solo indignazione ma il risveglio generale delle nostre coscienze da troppo tempo assopite.

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