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La repressione “legale” dello Stato: carceri come batterie di polli

Negli ultimi anni hanno chiuso varie sezioni AS-1, ogni volta distribuivano i reclusi nelle sezioni rimaste.Tra quelle chiuse e quelle aperte il conto è alla pari, anche se si presume che chiuderanno anche qualche altra sezione.

Le sezioni rimaste aperte di AS-1 sono: Opera(Mi), Parma, Sulmona(AQ), Secondigliano (NA), Catanzaro, Voghera(PV), e Oristano aperta il 15 maggio 2015.

Nel tempo hanno chiuso: Troni, Ucciardone(PA), Livorno, Biella, Carinola (CE), Spoleto, Nuoro.

Chiudendo la metà delle sezioni, i posti si sono dimezzati ma i reclusi sono rimasti gli stessi.Per sopperire a ciò, il DAP in modo “macchiavellico” chiede alle direzioni dei vari istituti di mettere i reclusi a due e anche a tre per la cella, violando le normative e il codice penale.

Predicano legalità e allo stesso tempo con le loro direttive chiedono illegalità costringendo i reclusi a ribellarsi a questi soprusi, alla fine pur avendo ragione ne pagano le conseguenze, perché alla prepotenza istituzionale è difficile avere giustizia.

Con queste sezioni sovraffollate stanno creando una sorta di “batterie di polli”, se fosse un allevamento interverrebbero i NAS e costatando che non sono a norma li chiuderebbero. Gli animali hanno dei diritti e vengono fatti rispettare.

I maiali come una sentenza europea hanno diritto a 9 metri quadrati. Il cane a 14 metri quadrati: la gallina a 3 metri quadrati.I reclusi con una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo hanno diritto a un minimo di 3 metri quadrati ai 7 metri quadrati calpestabili, al di sotto dei 3 metri è tortura, ma ormai i 3 metri quadrati sono diventati standard.

Neanche questa minima capienza viene rispettata.La stragrande maggioranza dei reclusi in AS-1 sono ergastolani, e ai sensi dell’art. 22 Codice Penale i condannati all’ergastolo devono scontare la pena in isolamento notturno, pertanto cella singola. Con artifici vari, non esente ricatti e pressioni, “convincono” tanti ergastolani a mettersi a due e tre per cella, violando l’art. 22 del codice penale, e anche il metraggio calpestabile.

Il regime AS-1 è nato nel 2009 in sostituzione dell’E.I.V. che a sua volta era una continua storica dell’art 10, che stabiliva che i reclusi sottoposti a questo regime dovevano stare assolutamente da soli in cella.Il codice penitenziario europeo stabilisce che ogni detenuto deve stare da solo in cella.

Abbiamo un codice Penitenziario che sulla carta è alla pari con la convenzione europea e le civiltà del Nord Europa, ma nei fatti siamo alla mercede dei funzionari di turno, che non guardano troppo alla legalità dei loto atti.

Il Ministero della Giustizia ha un solo interesse, che le carceri siano tranquille e non succeda niente, pertanto gli va bene il carcere aperto come Bollate(Mi) o quello chiuso come Parma, l’importante è contenere i reclusi e reprimerli se si ribellano alle loro prepotenze.Chiudendo la metà delle sezioni AS-1 hanno liberato posti per metterci i reclusi comuni, raddoppiando i posti, così si presenteranno davanti all’Europa annunciando in modo truffaldino che hanno risolto il problema del sovraffollamento, quando invece hanno fatto il gioco delle tre carte.

Il magistrato di Sorveglianza di Catanzaro ha emanato alcune ordinanze, su reclamo proposto da reclusi, intimando alla direzione di allocare il detenuto da solo in cella. Essendo le celle del carcere tutte uguali, il discorso valeva per tutti i reclusi del carcere, invece applicano l’ordinanza solo ai reclusi che hanno fatto reclamo.Ho citato Catanzaro come esempio, ma è così su tutto il territorio nazionale.

Qui a Secondigliano dove sono appoggiato, ci sono celle così piccole che non c’è lo spazio dei tre metri quadri calpestabili, a parte la sezione AS-1 che sono tutti da soli in cella, nel resto del carcere sono tutti due per cella, raddoppiando la capienza del carcere, da 600-700 posti sono circa 1400 posti.

L’illegalità che viene trasmessa dal DAP come un virus si propaga in tutto il sistema penitenziario.Sono in carcere per aver violato il codice penale, mi chiedo dov’è la differenza tra me e questi signori che violano non solo il codice penale, ma anche i più elementari diritti umani, paradossalmente i funzionari del DAP sono quasi tutti magistrati.La legalità prima di pretenderla bisogna attuarla nei comportamenti e nell’esercizio delle proprie funzioni.

Il diritto se non è applicato alla realtà diviene una parola vuota e priva di valore, e diviene uno strumento al servizio del potere per la repressione “legale” dello Stato.

Pasquale De Feo, Secondigliano

da Le Urla dal Silenzio

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