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La precarieta va presidiata

Da ieri le nostre città sono presidiate dai militari. Per almeno sei mesi. Un sistema di controllo che serve a piegare le coscienze, ricattare il bisogno, punire il dissenso. Civile, sociale, politico.
Si sa che nel mondo politico e in quello dei media, che si assomigliano molto, le apparenze non coincidono quasi mai con la realtà.Dall’insediamento del governo Berlusconi la persecuzione dei migranti, dei rom e dei cittadini italiani sinti è divenuta ossessiva. E’ evidente una specie di sintonia, di coordinamento, tra il razzismo di strada e l’attivismo istituzionale. In questi ultimi mesi abbiamo assistito ai controlli della polizia sui bus, gli sgomberi dei nomadi, i rastrellamenti di prostitute nelle città maggiori, la schedature dei sinti, decreti che attuano principi discriminatori e incostituzionali. Infine la scelta di mettere i militati per le strade “ma solo per un anno”, come si affrettano a spiegare i giornali. Purtroppo la risposta politica dell’opposizione parlamentare a questa tenaglia xenofoba è inesistente. (continua)

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