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In campo per chiedere Verità per Giulio Regeni.

Il 3 aprile saranno due mesi da quando il corpo del giovane ricercatore italiano venne trovato senza vita al Cairo. In questi due mesi non sono stati fatti passi avanti significativi per fare luce sulle responsabilità del rapimento, le torture e l’uccisione di Giulio.

Sono però proseguiti i tentativi di depistaggio, come l’ultima versione fornita alcuni giorni fa dalle autorità egiziane, secondo le quali la polizia locale avrebbe ucciso cinque uomini, presunti rapitori di Regeni, mostrando a prova di questa tesi alcuni documenti dello stesso ricercatore.

Una teoria a cui, tuttavia, è impossibile credere in un paese dove, dall’inizio dell’anno, almeno 88 persone sono scomparse, otto delle quali poi ritrovate morte con segni di tortura. Più passa il tempo, dunque, più il rischio è che la verità si allontani. Per questo motivo la Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili, Antigone e Amnesty International Italia lanciano una serie di iniziative.

Domenica 3 aprile le organizzazioni saranno al campo Gerini – in via del Quadraro 311 a Roma – dove gioca l’Atletico Diritti, squadra nata dalla volontà di Antigone e Progetto Diritti, con il patrocinio dell’Università Roma Tre.

Prima della partita, a partire dalle ore 15.00, i giocatori e le persone che parteciperanno esporranno lo striscione “Verità per Giulio Regeni” e comporranno sul campo la stessa scritta.

Un’iniziativa che CILD, Antigone e Amnesty International Italia chiedono di replicare in tutti i campi e stadi d’Italia il 23 e 24 aprile.

“Rivolgiamo un appello alle altre squadre e a tutte le tifoserie affinché per la giornata di campionato che si terrà il prossimo 23 e 24 aprile possano replicare questa iniziativa, scendendo in campo con maglie o cartelli ed esponendo striscioni con scritto Verità Per Giulio” dichiarano Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia e Patrizio Gonnella, presidente di CILD e Antigone. “È importante che anche dal mondo del calcio arrivi un forte segnale in tal senso”.

“Dobbiamo – concludono i due presidenti – tenere alta l’attenzione affinché questa vicenda non venga rimossa dall’agenda politica. È una cosa che non possiamo permetterci, per Giulio, i suoi familiari, per la libertà di ciascuno, ma anche per la dignità del nostro paese”.

Ufficio Stampa Associazione Antigone

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