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Il Messaggero fa terrorismo sulla manifestazione #MaiConSalvini del 28 febbraio a Roma

Molti giornali da giorni soffiano sul fuoco alimentando timori contro i centri sociali per le iniziative avverse al raduno di Salvini a Roma a Piazza del Popolo domani 28 febbraio. Questi mass media fanno capire di avere delle fonti confidenziali nelle forze dell’ordine o nelle barbe finte per avvalorare queste ipotesi/certezze di paure. In testa a questa campagna di paura si distingue il Messaggero, il giornale di Caltagirone, che oggi titola “ Lega in piazza, 007 in allerta per i centri sociali violenti”. Il corpo dell’articolo è un pò più moderato: “L’intelligence è in allerta: si teme un altro 12 aprile, una guerriglia che ricalchi quella di dieci mesi fa, quando a Via Veneto i blu-bloc provarono a forzare il cordone delle forze dell’ordine. Lancio di bombe carta, cariche della polizia, un bilancio di 15 feriti…”. Non sappiamo quali fonti affidabili abbiano questi giornali, laddove il Prefetto di Roma Pecoraro invita invece a una relativa tranquillità. Comunque è paradossale lo spostamento d’attenzione di pericolo dalla destra xenofoba della Lega che si allea coi fascisti del III Millennio!

Riteniamo piuttosto che le nostre barbe finte abbiano altro da fare, al di là del timore reverenziale dovuto al fatto che in questo paese, e in molti lo dimenticano, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, COPASIR, organo del Parlamento di controllo dei servizi segreti, è presieduto da un senatore Leghista, Giacomo Stucchi!

Questi sono alcuni fatti ed eventi pesanti riconducibili a Casapound, gli amici dei Leghisti che marciano con loro a Piazza del Popolo, cose che le nostre barbe finte dovrebbero conoscere bene.

L’ultimo episodio a Cremona dove a un cinquantenne del centro Sociale Dordoni è stato orrendamente massacrato il cranio.

Il leader di Casapound, Iannone, grande comunicatore delle innocenze permanenti dei suoi militanti, qualunque cosa abbiano commesso, aggredì con lesioni al viso e alla bocca un carabiniere nel 2004 a Predappio, essendo condannato in primo grado.

Antonini, di CPI, è tra i 12 indagati per l’irruzione nella notte del 4 novembre del 2008 nella Rai di via Teulada, con un tentativo di blitz negli studi del programma ‘Chi l’ha visto?’, “colpevole” di avere mandato in onda immagini inedite degli scontri avvenuti a piazza Navona pochi giorni prima tra attivisti di Casapound e studenti di sinistra. Veniva indagato per l’assalto anche il presidente di Casapound Italia, CPI, Iannone.

Palladino, leader romano della giovanile di Casapound, Blocco Studentesco, è stato condannato in primo grado per la grave aggressione notturna a un consigliere municipale del PD.

Antonini, esponente romano e nazionale, nell’aprile 2011 viene gambizzato. Qualche mese più tardi Antonini viene rinviato a giudizio per aver “aiutato” nel luglio 2008 Mario Santafede, uno dei cento latitanti più pericolosi d’Italia, legato alla camorra, latitante dal 2004 e con una condanna a 12 anni per traffico internazionale di stupefacenti.

Nel dicembre 2011 un simpatizzante di Casapound uccide a Firenze due senegalesi, in quanto “negri”.

L’ex responsabile (lo era fino a due anni fa) di Verbania/Ossola per Casapound Ceniti viene arrestato il 3 luglio 2014 per l’oscuro omicidio Fanella alla Camilluccia a Roma: si parla delle frattaglie dell’oscura e ingente truffa del fascista Mokbel. Per l’omicidio vengono arrestati altri due neofascisti: Giuliani, ex NAR, e Lele Macchi, tra l’altro narcotrafficante di rilievo.

Nel novembre 2014 un commando di almeno 20 neofascisti col passamontagna aggredisce selvaggiamente la tifoseria, notoriamente di sinistra, della squadra calcistica romana Ardita. Sono indagati e/o arrestati vari esponenti di Casapound Viterbo, tra cui Gaglini e Di Maulo, candidati di Casapound alle elezioni comunali.

Recentemente Lirio Abbate su L’Espresso cita lo scoop di un pedinamento dei carabinieri che riscontrano una persona di raccordo e di contatto tra Carminati, capo di Mafiacapitale, già NAR e Banda della Magliana, e Iannone leader di Casapound.

Le ong e le onlus vicine a Casapound, di cui non è ben nota la fonte dei finanziamenti, sono attive in strane attività di assistenza umanitaria, insieme a ONG neofasciste francesi, nell’interno del Sud-Est asiatico; esponenti di CPI amano farsi fotografare con persone armate in queste zone dell’Asia. In queste stesse zone del SE asiatico c’erano le basi di addestramento neofasciste di mercenari che tentarono un colpo di Stato nelle Comore.

Con questo non vogliamo sminuire i pericoli potenziali insiti a Roma nella giornata del 28 Febbraio. Anche se il Prefetto di Roma è fiducioso, e noi la pensiamo come il Prefetto, si teme da il Messaggero e amici un pericolo 14 aprile, un giorno obiettivamente di incidenti di medio-piccola gravità. Anzi gli incidenti avvenuti sono ricordati per l’episodio del “Cretino”, l’epiteto con cui il capo della Polizia Pansa stigmatizzò un poliziotto in borghese che calpestò per terra un manifestante palesemente inerme: ma questo il Messaggero, alquanto smemorato, non lo ricorda…

Ciò detto il pericolo e il confronto col 14 aprile paventato ci sembra di basso profilo rispetto a una dimensione di alleanza nazionale fascio-leghista tra xenofobi, vicini alla Le Pen, e fascisti del III millennio, di cui abbiamo or ora descritto qualche perla.

La democrazia si difende anche con le manifestazioni. Agli smemorati di Collegno ricordo che se il nazifascismo non trionfò 80 anni fa in tutta Europa lo si deve anche a un gruppo battagliero di qualche migliaio di persone che condusse la dura manifestazione di Cable Street a Londra. Era il 4 ottobre 1936 a Cable Street, East London. Essa fu uno scontro fra agenti della Metropolitan Police Service, che scortavano un corteo autorizzato della British Union of Fascists, guidato da Oswald Mosley ed un gruppo antifascista comprendente ebrei, socialisti, anarchici, irlandesi e comunisti fuori dai ranghi ufficiali. La Polizia di Londra aveva non pochi simpatizzanti di Mosley; il partito Tory aveva non pochi simpatizzanti di Mosley. Per non enfatizzare gli eventi non userò citazioni di storici di sinistra, ma più banalmente Wikipedia: “La battaglia di Cable Street fu il fattore principale che portò all’emanazione del Public Order Act 1936, che prescriveva un’autorizzazione preventiva della polizia per l’organizzazione di marce politiche ed il divieto di sfilare con indosso qualsiasi uniforme politica. Questo è generalmente considerato uno dei maggiori elementi che portarono al declino politico del partito fascista britannico ben prima dello scoppio della seconda guerra mondiale”. Cambiarono i Tories e cambiò la storia.

Barone di Leutrum

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