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Guerra in Ucraina: Secondo l’Unhcr sono già due milioni i profughi

A Sumy l’evacuazione dei civili attraverso il cosiddetto ‘corridoio verde’ è stata interrotta. Gli Ucraini puntano il dito contro la Russia e denunciano continui bombardamenti che impediscono di far uscire dalla città le persone. Tutte le auto in uscita vengono rimandate indietro così come le persone che tentavano di lasciare la città a piedi. Kiev aveva già accusato i russi di bombardare il corridoio umanitario di Mariupol, denunciando che “i crimini di guerra fanno parte di una strategia deliberata”. Non ci sono però fonti indipendenti sul terreno a confermare quanto viene sostenuto, come ad esempio i numeri di morti russi forniti dagli Stati Uniti che parlano di una forbice tra i duemila e 4mila soldati russi uccisi.

“Sono pronto a un dialogo, non alla capitolazione”: così il presidente Ucraino Zelensky apre alla soluzione negoziale con la Russia sulla Crimea e quelle che lui chiama le “pseudo repubbliche” separatiste del Donbass. “Possiamo discutere e trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere”, spiega.

L’Organizzazione mondiale della sanità invece ha avvertito che gli attacchi agli ospedali, alle ambulanze e ad altre strutture sanitarie in Ucraina sono aumentati «rapidamente» negli ultimi giorni e che le forniture mediche stanno finendo , in particolare ossigeno, insulina, dispositivi di protezione individuale, forniture chirurgiche ed emoderivati. Secondo fonti Ucraine non confermate sul campo le truppe russe avrebbero completamente distrutto l’ospedale di Izyum, nella regione di Kharkiv.

Da Kiev Claudio Locatelli il giornalista combattente che intervista le donne presenti nel quartiere generale del gruppo di coordinamento femminile Ascolta o scarica

La Cina parla di situazione “preoccupante” e “deplora profondamente” la guerra in Europa: così il presidente cinese Xi Jinping dando conto del colloquio con il presidente francese, Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il primo incontro con leader occidentali. Ribadendo il rispetto di “sovranità e integrità di tutti i Paesi”, ma anche le “legittime preoccupazioni in materia di sicurezza” sostiene che “tutti gli sforzi per la soluzione pacifica dovrebbero essere supportati” e condanna le sanzioni.

Sanzioni che invece non cessano, anzi. Biden annuncia lo stop alle importazioni di greggio russo con effetto immediato. Londra annuncia lo stop e gas e petrolio netro fine anno. Anche l’Ue mette a punto nuove sanzioni contro Russia e Bielorussia, che non riguarderanno però le forniture di gas e petrolio. Pronta la reazione di Mosca: in caso di embargo petrolifero minaccia di chiudere il gasdotto Nord Stream 1. Berlino risponde che “se Putin taglia la consegna di fonti energetiche, la Germania è preparata” mentre la Commissione Ue apre ad acquisti e stoccaggi comuni di gas e propone una diversificazione delle forniture di gas da fornitori non russi, l’aumento dei volumi di produzione e l’importazioni di biometano e idrogeno rinnovabile, con l’obiettivo di sganciare l’Ue dalla dipendenza dalle forniture di gas russo, dice, “ben prima del 2030”.

Sul fronte militare la Nato sostiene. “Abbiamo la responsabilità di garantire che il conflitto non si intensifichi e non si diffonda oltre l’Ucraina, che sarebbe ancora più pericoloso distruttivo e ancora più mortale. La situazione porterebbe a una spirale fuori controllo” ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in una conferenza stampa nel corso della visita in Lettonia.

Un milione di bambini sono scappati dall’Ucraina, in meno di due settimane”. Lo ha scritto su Twitter James Elder, portavoce di Unicef. “Una buia prima volta nella storia”. Elder, in un’intervista alla Cnn, ha sottolineato che si tratta di una cosa senza precedenti: “Non avevamo mai affrontato una crisi di rifugiati di questa velocità e di questa portata”. Stamani l’Unhcr ha fatto sapere che sono oltre due milioni i rifugiati dal conflitto.

Emanuela Zampa, fotografa che nei giorni scorsi ha prodotto un reportage con altre attiviste e attivisti del progetto Meltingpot europa dai confini con l’Ucraina.Ascolta o scarica

Paola Nurnberg, inviata della RSI, nel sudovest dell’Ucraina da PagineEsteri Ascolta o scarica

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