Menu

Guerra in Ucraina: corridoi umanitari chiusi

Nessun corridoio umanitario oggi in Ucraina per motivi di pubblica sicurezza, spiega Kiev, perché “la nostra intelligence riporta possibili provocazioni da parte degli occupanti sulle rotte dei corridoi umanitari”. Intanto, il ministero della Difesa russo mostra un video con soldati ucraini sparare alle ginocchia a prigionieri russi durante un’operazione a Kharkiv: il comando ucraino annuncia un’inchiesta ma denuncia nel contempo il rapimento di diversi sindaci per mano russa.

Nel frattempo cadono missili e bombe su mezzo Paese, in particolare a Kharkiv e a Kiev. A ovest della capitale la cittadina di Irpin sarebbe tornata in mani ucraine. Da confermare infine la notizia, circolata nelle ultime 24 ore, di un ripiegamento russo lontano dalla stessa Kiev, per concentrare le operazioni militari a est, dove resta assediata Mariuopol. Secondo il sindaco locale, ci sono 5mila vittime civili nel primo mese di guerra.

Lato internazionale. I paesi del G7 hanno detto che chiedere il pagamento in rubli per il gas russo è “inaccettabile” e violerebbe i contratti. Dura la replica di Mosca. “L’Europa non vuole pagare il gas in rubli? Certamente la Russia non distribuirà gratis il proprio gas, “non faremo beneficenza”, ha sostenuto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

L’economista Francesco Schettino, docente all’università degli studi della Campania. Ascolta o scarica

Cremlino all’attacco anche contro gli Usa. Mosca definisce “allarmanti” i commenti di Biden su Putin e spiega che “nei colloqui tra Russia e Ucraina non ci sono finora risultati significativi”. Biden replica chiedendo più fondi militari, oltre 800miliardi di dollari, da impiegare anche nella zona dell’Artico, a diretto contatto con i russi. Domani alle 9 intanto prenderanno il via altri colloqui Russia-Ucraina, stavola a Istanbul.: Mosca ribadisce però il no a un faccia a faccia Zelensky – Putin, senza prima avere raggiunto un’intesa reale sul futuro dell’Ucraina. Infine Draghi: oggi chiamata a Zelensky, che dice di volere nei Paesi che dovrebbero garantire la futura sicurezza a Kiev, anche l’Italia.

Sempre in Italia stamattina all’Unità di Crisi della Farnesina una riunione di coordinamento, presieduta dal ministro Di Maio, con l’ambasciata italiana in Ucraina e l’ambasciata italiana in Russia. Durante la riunione si è fatto il punto sugli italiani presenti in Ucraina. Lo stesso Di Maio ha ribadito che i connazionali sono scesi a 186. All’inizio del conflitto erano 2000 gli italiani presenti.

Chi non può lasciare l’Ucraina sono gli uomini ucraini, obbligati a fare la guerra. Almeno 1800 persone che la guerra non la volevano fare sono stati bloccati nell’ultimo mese mentre cercavan attraversare i confini. 340 i procedimenti penali militari, per diserzione o tradimento, aperti da Kiev. Sul fronte profughi, invece, “Il numero di persone che arriva dall’Ucraina sta scendendo: al picco erano 100mila al giorno, ora circa 50mila. Ma abbiamo bisogno di un piano di reazione”. Lo ha detto Ylva Johansson, commissaria europeo per gli affari interni, annunciando un “piano in 10 punti” nel caso il flusso riparta. “E’ importante – ha detto la Johansson – incentivare i profughi a lasciare la Polonia o la situazione diventerà insostenibile”. Numeri molto alti anche in Moldavia e in Romania, dove si trova la Brigata solidale Mutuo Soccorso, composta da compagne-i milanesi.

da Radio Onda d’Urto

Leave a Comment

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>