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Grecia: Covid-19, cariche e lacrimogeni per impedire di vivere le piazze di Atene

Dal 4 maggio 2020 la Grecia è entrata nella cosiddetta “fase 2” dell’emergenza legata alla diffusione del virus Sars-CoV2 dopo circa 2700 casi e 148 morti, uno dei paesi meno colpiti dell’UE.  Non è più necessario produrre autocertificazioni quando si cammina per strada, si torna lentamente al lavoro e diversi esercizi hanno riaperto.

Le diverse riaperture hanno riportato, come accade anche in Italia, alla possibilità di acquistare cibo e bere da asporto, ma non è stato lasciato alcuno  spazio per un ritorno  alla socialità in un paese che vede un incremento quotidiano di contagiati che si aggira sui 15 casi  su una popolazione di dieci milioni di persone.

In questo clima di chiusura degli spazi di incontro e socialità la polizia ha deciso di intervenire lunedì 4 maggio con cariche e lacrimogeni in una piazza dove qualche centinaio di persone si erano ritrovate nel quartiere nord di Aghia Paraskevi ad Atene.

I media greci hanno addirittura parlato di “Rave illegale” e da quel giorno è stata posta a coprifuoco la piazza durante la notte.

Diversi collettivi e realtà sociali del quartiere e non solo si sono ribellate a questa imposizione e protestano contro questa misura, denunciando la violenza della polizia e l’insensata volontà di applicare manu militari le restrittive disposizioni sulla socialità di piazza in vigore nel paese.

Ci parla di quanto accaduto Achille, nostro collaboratore dalla capitale greca Atene. Ascolta o scarica

Da Radio Onda d’Urto

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