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Golpe militare in Burkina Faso

Il Burkina Faso si aggiunge alla lista dei paesi africani che sono stati teatro di un colpo di stato militare: Mali, Guinea, Ciad e Sudan, solo negli ultimi mesi.

Nel Paese dell’Africa occidentale – da un decennio in balia delle violenze devastanti di diversi gruppi jihadisti – è stato destituito il presidente Roch Marc Christian Kaboré e sciolto il parlamento. A guidare il reparti militari capitanati dal tenente colonnellobPaul-Henri Sandaogo Damiba, che si è presentato come “presidente del Mouvement Patriotique pour la Sauvegarde et la Restauration (MPSR)”.

Il nome di Damiba non è sconosciuto ai burkinabè: ufficiale di fanteria diplomato a Parigi (ancora oggi pesantemente invischiata con militari e mezzi nella regione), meno di due mesi fa era stato nominato dallo stesso (ex?) presidente Kaboré “comandante della terza regione militare”, ossia responsabile antiterrorismo nella parte orientale del Burkina Faso, quella più scossa dall’insorgenza jihadista

Gli autori del accusano le autorità civili di “aver fallito nella guerra contro Isis e al-Qaida, che hanno ucciso migliaia di civili e costretto un milione e mezzo di persone a fuggire dalle proprie case”. Il tutto in un paese, il Burkina Faso – nato dal sogno rivoluzionario di Thomas e passato poi da una dittatura quasi trentennale, quella del suo ex compagno e assassino, Blaise Compaorè – tornato a governi “civili” solamente nel 2015.

L’intervista a Cornelia Tolgeys, vice-direttrice del portale informativo www.africa-express.info e profonda conoscitrice dell’Africa Occidentale. Ascolta o scarica

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