“Giuseppe Uva morì per lo stress causato dalle forze dell’ordine”
- maggio 16, 2018
- in malapolizia
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Il pg di Milano Massimo Gaballo ha chiesto la condanna a 13 anni di carcere per due carabinieri e a 10 anni per sei poliziotti imputati per la morte del giovane portato in caserma per accertamenti
Il pg di Milano Massimo Gaballo ha chiesto la condanna a 13 anni di carcere per due carabinieri e a 10 anni e sei mesi per sei poliziotti imputati nel processo in corso davanti alla Corte d’Assise d’Appello per la morte di Giuseppe Uva, deceduto il 14 giugno 2018 all’ospedale di Varese, dopo che era stato fermato e portato in caserma per accertamenti. Secondo l’accusa “Uva morì a causa di un’aritmia provocata dalla violenta manomissione sulla sua persona col trasferimento coatto in caserma, anche a prescindere dalle eventuali percosse subite e dalle lesioni riscontrate sul suo corpo“.
A ucciderlo furono la “tempesta emotiva” e lo “stress” originati dal suo trasferimento in caserma illegittimo, non motivato dalla commissione di alcun reato e nemmeno da ragioni di identificazione dal momento che i carabinieri sapevano bene chi fosse per i suoi precedenti. Lo ha detto il pg di Milano Massimo Gaballo in un passaggio della requisitoria chiedendo la condanna a 13 anni di due carabinieri, Paolo Righetto e Stefano Dal Bosco, e a 10 anni e sei mesi degli agenti di polizia Luigi Empirio, Pierfrancesco Colucci, Francesco Barone Focarelli, Bruno Belisario, Vito Capuano e Gioacchino Rubino.
C’è un refuso: la data della morte del povero Uva è sbagliata!