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Una giornata per ricordare che di fascismo si muore

Il comitato Madri per Roma città aperta e la città democratica e antifascista scrivono alle istituzioni romane affinché il 27 agosto, data dell’omicidio fascista di Renato Biagetti, sia riconosciuto come giornata di rilevanza storica e simbolica

Tredici anni fa Renato Biagetti veniva ucciso sulla spiaggia di Focene all’uscita di un concerto da due giovanissimi fascisti. Da quel giorno la madre di Renato, Stefania, insieme al Comitato Madri per Roma Città Aperta, il fratello e tutti i compagni e le compagne di Renato hanno voluto che la sua morte fosse ricordata con tante iniziative e con un evento di musica e cultura “Renoize” a Parco Schuster, nel territorio in cui Renato viveva. Da quella data terribile si sono sviluppati nella città, musica, arte e resistenze quotidiane, che ogni anno si incontrano e si raccontano a Parco Schuster. Da quella data segnata dall’odio è nato un percorso ricco di relazioni costruttive, umane e politiche, resistenti e antifasciste, in tutta la città. Oggi questo pezzo di città democratica e antifascista chiede alle istituzioni cittadine che quel giorno sia riconosciuto come giornata di rilevanza storica e simbolica.

Per aderire, firmando la lettera che pubblichiamo, scrivere a questa pagina.

Alla Sindaca di Roma Virginia Raggi
Al Vice Sindaco Luca Bergamo
Al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
Al Presidente dell’VIII Municipio Amedeo Ciaccheri

Oggetto: richiesta riconoscimento del 27 agosto come giornata di rilevanza storica e simbolica

Il 27 agosto del 2006 alla fine di un concerto di musica reggae sulla spiaggia di Focene, Renato Biagetti, un giovane ingegnere di 26 anni, venne aggredito e ucciso con otto coltellate da due ragazzi di 17 e 18 anni.

La dinamica dell’aggressione mise sin da subito in chiara evidenza la matrice fascista dell’agguato. Renato venne ucciso perché comunista, perché amante di una musica ritenuta di sinistra, perché ritenuto estraneo al territorio di Focene e per tutto questo andava colpito. Tanto che ancora oggi, sulle stesse pagine social degli aggressori sono facilmente evidenti i riferimenti al fascismo e ai suoi brutali protagonisti.

A quasi cento anni dalla presa di potere del regime fascista, alla quale seguirono tantissime aggressioni omicide da parte dei suoi sostenitori contro donne, uomini e ragazzi che lottavano per la libertà di ogni individuo e la libertà di pensiero e che per questo furono assassinati.

A quasi settant’anni dalle leggi razziali che hanno portato all’eliminazione sistematica di ebrei, zingari e oppositori del regime.

A sessant’anni dalla liberazione del nostro paese dal regime fascista Renato è morto di odio fascista e di odio per chi è ritenuto diverso.

La morte di Renato e di tanti ragazzi uccisi anche loro per mano fascista in Italia e in Europa negli anni più recenti ci ammonisce sull’importanza di non abbassare mai la guardia sul fascismo e ci impone di costruire una memoria storica che leghi i fatti più recenti con i tragici eventi avvenuti prima della Liberazione del nostro paese.

Perché la Storia di un paese ha bisogno di nutrirsi di memoria. Ma la memoria è un albero che deve affondare le sue radici nel presente per essere ben compresa soprattutto dalle generazioni più giovani sempre più lontane dalle tragiche vicende vissute dal nostro paese con la dittatura fascista. Radici che purtroppo ancora oggi crescono in un tempo di violenza, odio, e spesso e sempre più diffusamente in una chiara adesione alle pratiche fasciste e razziste.
In questi quasi 14 anni non abbiamo mai smesso di portare il ricordo di Renato e la verità su quanto accaduto quella notte, nelle strade, nei quartieri, nelle scuole, nelle università di questa città, di tutta Italia e non solo. Lo abbiamo fatto utilizzando tanti linguaggi e strumenti, e costruendo ogni anno, alla fine di agosto, Renoize a Parco Schuster, un grande evento di musica e cultura indipendente e antifascista, attraversato da migliaia di persone.

Lo hanno fatto gli studenti e le studentesse, della Facoltà di Ingegneria a San Pietro in Vincoli, dedicandogli il Giardino di Renato, per ricordare a ogni studente quanti sogni sono stati spezzati per colpa dell’ideologia fascista, compresi quelli di un loro giovane collega che proprio lì, nel 2006, si era appena laureato.

Lo ha fatto il Comune di Fiumicino installando il 27 agosto del 2019, il giorno della sua morte, una targa alla memoria di Renato, proprio nel luogo del suo omicidio, accogliendo la richiesta avanzata dall’Anpi di Fiumicino. Sulla targa la parola “partigiano”, resistente di oggi sul fronte dell’antirazzismo, dell’accoglienza e dell’antifascismo.

Lo ha fatto il Tribunale Civile di Roma che con la sentenza 149/20 del 07/01/20 ha riconosciuto la colpevolezza dei genitori dell’assassino all’epoca dei fatti minorenne, per inadeguata educazione e per omesso assolvimento dei doveri di adeguata vigilanza e controllo sul figlio, resosi responsabile materiale e morale di un fatto così grave quale l’omicidio pluriaggravato di Renato.

Riteniamo quindi importante che il 27 agosto, giorno in cui Renato è stato barbaramente assassinato, venga riconosciuto anche a livello istituzionale, come una giornata di rilevanza storica e simbolica per la nostra città. Perché attraverso il suo ricordo, unito al ricordo di tutte le vittime più recenti del fascismo e del razzismo, divenga una opportunità per stimolare, tra i giovani, momenti di riflessione sul rispetto delle diversità e di valori come la solidarietà, l’umanità e l’antifascismo che ci sono stati consegnati dalla Resistenza.

Comitato Madri per Roma Città Aperta
Stefania Zuccari
Dario Biagetti
Laura Lombardelli
ANPI Comitato Provinciale Roma
Circolo Anpi Renato Biagetti
Osservatorio sul fascismo a Roma
Coordinamento Romano Acqua Pubblica
LOA Acrobax Project
All Reds Rugby Roma
La Popolare Palestra Indipendente
Associazione Controchiave                                                                                                           Esc Atelier
Servizio Civile Internazionale Onlus
Associazione Scuolaliberatutti
Csoa La Strada
Scuola Popolare Piero Bruno
Aps Parco della Torre di Tormarancia
Scuola Popolare Progetto Sciangai
Villetta Social Lab
Abitanti e Laboratori di Porto Fluviale Occupato
Società Cooperativa Red Star Press
Collettivo Militant
Radio Onda Rossa
Csa Astra
Laboratorio Puzzle
Csa Brancaleone
Palestra Popolare Valerio Verbano
Elena Caracozza
Stefania D’Ippolito
Massimo Quinzi
Rossana Tidei
Gabriella Rubino
Eleonora Proietti
Anpi VI Municipio “A. Nascimbeni”
Palestra Popolare Casalbertone
Rossella Pessina
Aurora Sacchi
Carla Pra
Federica Curti
Maddalena Lo Fiego
Rossella Marchini
Silvia Di Luzio
Silvia Vitelli
Sez ANPI III municipio, Orlando Orlandi Posti
Massimo Fortuni
Valerio Fortuni
Flaminia Fortuni
Costanza Fortuni
Adriano Fortuni
Raffaello Cunsolo Lavoratori della scuola Auto organizzati
Silvia Pinelli
Marisa De Rossi
Valeria Esposito
Rosaria Arcadi
Lucia Uva
Italo Di Sabato
Osservatorio Repressione
Casa del popolo – Casal Bruciato
Anpi interculturale – Gallipoli
Giorgio Carratta
Laura Minerva
Anpi Carbonia
RUAS
Collettivo Ingegneria – La Sapienza – Aula 2
Michela Mascia

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