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Ginocchio sul collo, procedura universale

Vero o presunto, lo stato di alterazione fa di questi casi non delle eccezioni ma un simbolo generale: tutto ciò che appare fuori controllo va letteralmente soffocato. È fuori controllo chi ha una crisi, un momento di furore o di terrore

genova 2001

L’abbiamo visto tutti: «I poliziotti irrompono fra la folla, quasi calpestando le persone… mettono il braccio attorno al collo di Radio Raheem … Radio Raheem continua a dibattersi, poi si ferma di colpo, il suo corpo si affloscia e cade sul marciapiedi come un sacco di patate…I poliziotti si guardano. Sanno, sanno benissimo che cosa hanno fatto … la meledetta presa al collo alla Michael Stewart»: è la sceneggiatura di Fai la cosa giusta di Spike Lee (1989). Fiction, ma fino a un certo punto: Michael Stewart, graffitista nero di New York, è stato davvero soffocato a morte nel 1983 per avere scritto sui muri della metropolitana. L’abbiamo rivisto una generazione dopo, nel 2020: il video di Dereck Chauvin col ginocchio su collo di George Flyod a Minneapolis.

E non abbiamo visto, ma sono stati uccisi davvero, Eric Garner (2014); Luca Magherini a Firenze (2014), e, ci ricorda Luigi Manconi, Andrea Soldi a Torino nel 2015, Riccardo Rasman a Trieste (2006), e Bohli Karies (2013), Vincenzo Sapia (2014), Arafet Arfaoui (2019) – E chissà quanti altri ». Tra questi, Luca Ventre, a Montevideo, il 1 gennaio 2021.

La choke hold – il braccio, il ginocchio, il manganello (nel caso di Michael Stewart) al collo ha una storia lunga, non solo negli Stati Uniti. È «una procedura universale»,scrive Manconi: Luca Ventre è stato ammazzato nel recinto della nostra ambasciata a Montevideo – in territorio italiano. È storia nostra, è storia globale; soprattutto, è storia negata. II medico legale che esaminò il corpo di Michael Stewart concluse che era morto di arresto cardiaco e le abrasioni che aveva addosso non significavano niente. Poi cambiò idea e disse che era morto per la rottura della spina dorsale; infine concluse che non aveva spiegazioni per la morte di Michael Stewart.

Solo più tardi, un altro medico, sulla base delle cartelle cliniche e di una testimonianza oculare dimostrò che si era trattato di asfissia causata da forza applicata al collo.
È successo lo stesso con Luca Ventre. Il primo medico legale che ha esaminato il corpo ha concluso che è morto per una «sindrome da delirio eccitato» causata da uno stato adrenalinico scatenato dall’eccitazione e dall’assunzione di droghe. La consulenza della procura di Roma (anche qui esiste un video, che però non è stato diffuso) conclude invece che si è trattato della «completa dissezione degli organi del
collo» compatibile con «un’azione costrittiva: del collo esercitata con notevole forza, che deve av er impedito per un certo tempo la normale penetrazione dell’aria».

La storia si ripete, dunque. C’è qualcosa in comune fra Radio Raheem, Luca Ventre e Ahmed Braihim, l’immigrato a cui un poliziotto ha sparato alle gambe l’altro giorno in via Marsala a Roma (e gli è andata anche bene; negli Stati Uniti, gli avrebbe sparato alla testa). Radio Raheem, si legge nella sceneggiatura di Spike Lee, era “a crazed man”, come impazzito. Ahmed Brahim dava in escandescenze e aveva una storia di furore antireligioso, con gesti vandalici contro chiese e moschee. Luca Ventre, sostengono i primi medici e la polizia, era in preda a un «delirio eccitato» e a uno «stato adrenalinico».

E Riccardo Magherini era in preda a una crisi di panico quando i poliziotti gli hanno premuto il corpo a terra fino a soffocarlo.
Vero o presunto, lo stato di alterazione fa di questi casi non delle eccezioni ma un simbolo generale: tutto ciò che appare fuori controllo va letteralmente soffocato. È fuori controllo chi ha una crisi, un momento di furore o di terrore.

Ma è fuori controllo il ragazzo afroamericano Trayvor Martin, sorpreso dopo il tramonto in un quartiere per bene dove i neri non possono abitare. È fuori controllo il conflitto, la marginalità sociale, l’alterità, ogni forma di malessere. Il Trattamento Sanitario Obbligatorio (pratica comunque ai limiti della Costituzione) usato per «sedare» Margherini è la radicalizzazione della stessa logica della pistolettata per «sedare» Ahmed Brahim o della presa al collo per «sedare» Luca Ventre.

I poliziotti che uccisero Michael Stewart furono assolti da una giuria di tutti bianchi. Per dare giustizia a Stefano Cucchi c’è voluta ostinazione e dieci anni. Per Luca Ventre, ci stiamo provando. Nonostante tutto, c’è un giudice a Roma.

Alessandro Portelli

da il manifesto

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