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Genova G8, la procura chiede la condanna di Perugini

Nuova udienza oggi, la quarta, della requisitoria dei pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati, che si concluderà il 10 marzo, per le violenze e i soprusi contro i detenuti, avvenuti nella caserma di Bolzaneto durante il G8 del 2001 a Genova.
I pm hanno illustrato dapprima la posizione di Alessandro Perugini, all’epoca numero due della Digos di Genova e funzionario col grado più alto nella struttura di Bolzaneto. Poi hanno affrontato la posizione del commissario di polizia Anna Poggi, a sua volta imputata nel processo. Per entrambi è stata chiesta la condanna per abuso d’ufficio e abuso di autorità nei confronti dei detenuti. Condanne sono state chieste anche per altri imputati: il generale Oronzo Doria, Ernesto Cimino, Bruno Pelliccia e Antonio Biagio Gullotta. I pubblici ministeri hanno illustrato le varie fonti di prova fornite dalle parti lese sul trattamento subito nell’ufficio trattazione atti, nei corridoi e nelle celle. Lo stesso Perugini nel corso di un interrogatorio – hanno ricordato i pm – aveva ammesso che quando aveva visto i detenuti con mani alzate e con la faccia contro il muro non aveva fatto nulla per toglierli da quelle posizioni. «Non mi sono posto il problema» aveva risposto. Perugini, inoltre, aveva ammesso di aver visto un detenuto colpito in cella da uno spruzzo di spray urticante.
Per Perugini i pm hanno chiesto invece l’assoluzione per mancanza di prove per tre capi di imputazione che riguardavano presunte violenze su detenuti all’ufficio trattazione atti. Le accuse contestate agli imputati sono, a vario titolo, abuso d’ufficio, abuso di autorità contro detenuti o arrestati, falso, violazione dell’ ordinamento penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’ uomo e delle libertà fondamentali.

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