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G20 Amburgo: illegittimo il fermo di un italiano

Da Amburgo arriva una sentenza che dà ragione a un italiano fermato durante il G20: la polizia non aveva elementi per procedere al fermo.

La risposta violenta della polizia tedesca alla manifestazione di protesta al G20 di Amburgo è stata al centro di accese polemiche. Ora arriva una sentenza che dà ragione a un italiano di Berlino, Tullio, fermato per circa 25 ore, durante quei giorni, ha denunciato il comportamento illegittimo della polizia.

Ai nostri microfoni racconta: “L’accesso agli avvocati è stato estremamente limitato, le maniere della polizia inutilmente brusche, perché negarci il sonno?”. E poi: “C’era questa inutile atmosfera di esaltazione da parte dei poliziotti che non c’è sembrata professionale.” In particolare il fermo di Tullio – secondo quanto stabilito ora dalla Corte superiore amministrativa di Amburgo – sarebbe stato illegittimo perché l’italiano aveva il diritto di manifestare, non vi erano elementi per giustificare il sospetto di un reato e inoltre la polizia non ha chiesto immediatamente l’autorizzazione del fermo al giudice competente.

Dei 15 italiani fermati il pomeriggio dell’8 luglio 2017, a manifestazione conclusa, hanno sporto denuncia in 8 – oltre a Tullio, anche Nicola Carella che ci ha raccontato quelle 26 ore di duro fermo. Per i membri del collettivo Berlin Migrant Strikers fermati la sentenza dovrebbe arrivare entro circa due settimane e dovrebbe ricalcare quella già emessa per il compagno berlinese.

Si tratta di una sentenza che conferma quanto durante quei giorni la polizia, allertata dai Servizi tedeschi su possibili italiani violenti, fosse orientata a fermare gruppi di manifestanti perché italiani – anche quando non vi erano elementi per giustificare questa misura.

Cristina Giordano

da Cosmo

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