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Francia: Violente cariche della polizia a Rennes. Picchiati anche i giornalisti

Gravissimo quanto è accaduto oggi pomeriggio a Rennes, dove già nei giorni scorsi violente cariche poliziesche, duri scontri con feriti e arresti hanno caratterizzato gli scioperi.

Alla fine della manifestazione centinaia di lavoratori e studenti si sono portati verso la tangenziale per bloccarla, per impedirlo 4 o 5 blindati della polizia li hanno investiti sparando lacrimogeni dai veicoli. Oltrepassata la folla sono scesi e hanno caricato violentemente quanti già scappavano nel panico o prestavano soccorso ai feriti.

Sono intervenuti i pompieri a soccorrere i feriti, 5 gravi sono stati ricoverati in ospedale.

Rennes è da settimane il laboratorio della repressione. Occupazione militare del centro, uno studente ha già perso un occhio, per l’esplosione di una granata, fogli di via dalle zone di manifestazione e soggiorni obbligati, totale impunità per le violenze poliziesche

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Diversi giornalisti hanno dichiarato di essere stati aggrediti in modo deliberato dai poliziotti, con colpi di manganello che li hanno feriti e che hanno danneggiato macchine fotografiche e cineprese.

Vincent Feuray fotografo collaboratore di Liberation ha dichiarato che è la quarta volta che viene aggredito dalla polizia di Rennes durante manifestazioni.

Giornalisti di France 3 Bretagne, di M6 e del quotidiano Ouest-France hanno denunciato di essere stati colpiti da manganellate.

La situazione tra polizia e giornalisti è diventata molto difficile e ci sarà un incontro col prefetto di Rennes per garantire l’incolumità dei reporter.

I giornalisti hanno testimoniato che le cariche con investimento di dimostranti sono avvenute a freddo, senza tiri di oggetti o provocazioni.

L’attacco poliziesco che ha messo a repentaglio la vita di molte persone  è stato motivato esclusivamente dalla volontà di impedire l’invasione della tangenziale.

Sembra che alcuni “flics” abbiano perso il controllo e urlando “adesso vi sfondiamo il culo” abbiano inseguito e picchiato anche i feriti a terra e il personale medico che li assisteva.

da BresciaAnticapitalista