A Calais, nord della Francia, prosegue sgombero della cosiddetta “Jungle”, campo migranti popolato dal 1999.
Nella notte tra domenica 23 ottobre e lunedì 24 ottobre, si sono verificati scontri tra polizia e migranti con lancio di sassi da una parte e lacrimogeni dall’altra.
Alle 6.15 dell’alba di oggi i primi pullman sono arrivati nell’insediamento dove vivono da 18 mesi fra i 6.400 e gli 8.300 migranti. Di questi, secondo MSF. 1.291 sono minori non accompagnati, in media tra i 14 e i 18 anni (il più giovane ha però 6 anni), che rimarranno a Calais finché non verrà accertata la loro situazione.
A Calais ci sono 1.250 poliziotti in più rispetto alle centinaia normalmente di stanza attorno alla Junglese per l’operazione che secondo le previsioni dovrebbe durare una settimana. Al momento 20 i pullman partiti, per un migliaio di migranti.
Le associazioni umanitarie, e molti solidali, denunciano l’assenza di un piano di ricollocamento reale dei migranti sgomberati, per ora portati nei CAO, i Cie transalpini. Nei paesi in cui dovrebbero arrivare i migranti numerose le proteste, spesso cavalcate dal Front National. Nel Cao di Loubeyrat, nel dipartimento francese del Puy-de-Dome, destinato ad accogliere una parte dei migranti evacuati dalla tendopoli di Calais, c”è stato anche un incendio doloso:. L’edificio era vuoto in quel momento e i pompieri hanno spento il rogo. Da Calais Giulio Crespi, reporter del webmagazine The Submarine.Ascolta o scarica
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