L’immagine della locandina non è altro che la riproduzione di un frammento del Polittico della rivoluzione fascista di Gerardo Dottori, un pittore di regime, che lo dipinse nel 1934. Il quadro, in stile futurista, ritrae schiere di squadristi in marcia con bandiere nere, baionette e fez. Un’aperta ed esplicita apologia del fascismo. La locandina è stata approntata da Forza Nuova per promuovere un corteo nazionale, oggi pomeriggio, nelle vie del centro di Milano. Una manifestazione al contempo contro l’Unione europea e le élite finanziarie. «Basta lamentarsi, scendi in piazza contro i governi delle banche e i politicanti da talk-show», questo l’invito.
Forza Nuova, nata nel settembre 1997, è tra le più vecchie fra le formazioni neofasciste post-missine. Di stampo integralista cattolico, si ispira senza infingimenti, da sempre, alla Guardia di ferro rumena fondata da Corneliu Zelea Codreanu, uno dei più sanguinari movimenti antisemiti che l’Europa abbia mai conosciuto, attivo negli anni Trenta e Quaranta, che arrivò a collaborare con i nazisti e praticare l’azione terroristica su larga scala. I «legionari» (così si facevano chiamare) della Guardia di ferro furono soprattutto protagonisti di spaventosi pogrom antiebraici, tra gli altri quello di Bucarest del 22 gennaio 1941.
Un atto bestiale. Irruppero nel quartiere ebraico, incendiando le sinagoghe, devastando e distruggendo. Al macello comunale vennero radunati centinaia di ebrei. Dopo aver simulato una cerimonia kosher molti di loro vennero trascinati al mattatoio, sgozzati e appesi ai ganci, come carcasse di animali, con la scritta al collo «carne ebrea». «Li avevano scorticati vivi, a giudicare dalla quantità di sangue», riferì in un suo telegramma l’ambasciatore degli Stati Uniti in Romania, menzionando tra i corpi anche una bambina di meno di cinque anni, appesa per i piedi. Altri, disse, erano stati decapitati. Per un raggio di diversi chilometri si rinvennero i corpi degli ebrei assassinati dalla furia della Guardia di ferro. Più di un centinaio furono ritrovati nudi il 24 gennaio a Banasea, sulla linea tra Bucarest e Ploiesti, altri ottanta sulla strada per Giurgiu. Un bilancio finale non si riuscì mai a stilarlo. Le fonti più attendibili parlarono di 630 morti e 400 scomparsi.
Costituita da Roberto Fiore (già promotore alla fine degli anni Settanta di Terza posizione) e da Massimo Morsello (prima nella sezione del Fuan di Via Siena a Roma, insieme a Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, poi nei Nar), ambedue fuggiti a Londra nel 1980 (inseguiti da mandati di cattura per associazione sovversiva e banda armata, e successivamente condannati rispettivamente a cinque anni e sei mesi e a otto anni e due mesi), Forza Nuova è stata più volte oggetto di attenzioni da parte della magistratura. Moltissimi sono stati gli episodi che hanno visto militanti e dirigenti di Fn, o che vi avevano fatto parte, condannati per aggressioni violente.
L’elenco sarebbe lunghissimo. Ma riguardo la natura di questa organizzazione di particolare rilevanza sono stati due pronunciamenti della Cassazione. Quello del 10 febbraio 2011 (sentenza 4938 della Quinta sezione penale), che dopo aver assolto dall’accusa di diffamazione il direttore e un giornalista del Corriere della Sera, denunciati da Roberto Fiore, per l’intervista a un politico che definiva l’organizzazione «chiaramente fascista» e «portatrice di valori quali la xenofobia, il razzismo, la violenza e l’antisemitismo», affermava che «alla luce dei dati storici e dell’assetto normativo vigente durante il ventennio fascista, segnatamente delle leggi razziali», la qualità di fascista «non può essere depurata dalla qualità di razzista e ritenersi incontaminata dall’accostamento al nazismo». Con ciò ribadendo il contenuto di un’altra precedente sentenza dell’8 giugno 2010, sempre della Corte di Cassazione, avversa anch’essa a un’altra denuncia di Fiore, che ritenne invece «pienamente giustificato l’uso delle espressioni» «nazifascisti» e «neofascisti» nei confronti di Forza nuova.
Da tempo, Forza Nuova sta cercando un proprio spazio a destra della stessa destra più razzista, radicalizzando parole d’ordine soprattutto contro i profughi, ma anche seminando odio e veicolando notizie false e allarmistiche. Di recente, ad esempio, è arrivata ad accusare i migranti, sulle proprie pagine Facebook, di essere portatori dei batteri della meningite.
«Memoria antifascista», composta dalle associazioni che ricordano i compagni uccisi a Milano dai fascisti e dalle forze dell’ordine nel dopoguerra, e il «Comitato lombardo antifascista» (che ha raccolto in regione più di 25mila firme per chiedere lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste), unitamente all’Anpi, si ritroveranno oggi pomeriggio in piazza Fontana per un presidio. Il sindaco Giuseppe Sala, dal canto suo, si era esposto nei giorni scorsi dichiarando che «avrebbe fatto tutto il possibile per impedire la manifestazione neofascista». Alle parole non sono però seguiti i fatti. La gestione dell’avvenimento è stata infatti appaltata al questore. Risultato: Forza nuova, pur senza corteo, è stata autorizzata a tenere un comizio all’Arco della Pace, non lontano dal centro cittadino.
da il manifesto
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